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QUISQUILIE E PINZILLACCHERE

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Casini e la sua Commissione sui disastri bancari vorrebbero “capire” per “spiegare” agli italiani. Aiutiamoli. Quanto al “capire”, ormai abbiamo capito che le banche venete non sono state salvate dallo Stato perché ormai non si può più. Prima del primo gennaio 2016 – e cioè prima dell’entrata in vigore del famigerato bail-in – si sarebbe potuto, ma non lo si è fatto. Oggi che si vorrebbe farlo, non si può. E i maestrini dalla penna rossa sparpagliati in ogni redazione di rispetto te lo ricordano se – poco poco – provi a mettere il tema sul tappeto: “Eh, ma non si può più, sai. Una volta si poteva e giustamente la Germania l’ha fatto perché era legale, ma oggi non si può più perché sarebbe illegale”. La legalità, nel magnifico Regno di Oz chiamato UE, va e viene come la barca della famosa canzone o come i raffreddori da fieno. Non si capisce, però, perché noi siamo sempre, sistematicamente, dalla parte sbagliata della “legalità”: quando un provvedimento utile per i cittadini sarebbe legale, non lo adottiamo vantandoci di essere più bravi degli altri (ai tempi in cui la Germania spendeva 93 miliardi per il salvataggio delle sue banche e l’intero continente suppergiù 3.200, noi ci vantavamo di non aver bisogno di aiuti). Quando, invece, un provvedimento utile per i cittadini è oramai indifferibile, allora vorremmo adottarlo, ma non possiamo perché, purtroppo, nel frattempo esso è diventato “illegale”. E allora cosa succede? Succede che ci inventiamo una soluzione che, guarda caso, va a favorire non già la mano pubblica, ma quella privatissima del più grande colosso bancario d’Italia. Un vero top player chiamato Banca Intesa. Il quale non solo si porta a casa tutti gli attivi delle banche venete per un euro “simbolico”, ma addirittura viene pagato per farlo. Un po’ come se –  a noi – qualcuno proponesse una villa di quattrocento metri quadri con vista sui Faraglioni, piscina e maneggio in cambio di un caffè e purché accettiamo, a rimborso del disturbo, cinque milioni di euro. Comunque sia, lo hanno fatto per evitare il bail-in, ci dicono. Il che è una stronzata peggio del regalo a Banca Intesa. Se il bail-in è così iniquo da indurre il governo Gentiloni a svenarsi per scongiurarlo, allora perché, nel 2015, il governo Renzi lo ha ratificato senza batter ciglio? Se il bail-in andava bene due anni fa ‘in teoria’, perché diavolo oggi non va bene più ‘in pratica’? Forse perché manderebbe sul lastrico milioni di persone? E allora perché diamine –  governo del menga –  l’hai introdotto nelle famose “regole europee condivise” di cui meni vanto? Ma queste sono quisquilie. A noi interessa la pinzillacchera: l’Italia (schiava) non ha salvato le banche in crisi – nazionalizzandole quando poteva –  solo per una ragione:  per poterle regalare ai suoi padroni quando nazionalizzarle non poteva più. Insomma, tutto coerente con le linee guida dei nostri governi di centrodestra e di centrosinistra dell’ultimo ventennio. Dite a Casini che non c’è niente da “spiegare”. Solo la testa da piegare, come al solito.

Francesco Carraro

www.francescocarraro.com


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