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Questa sera, presentazione di un libro sul CFA, in presenza degli autori, francese e africano, e Alessandro Di Battista

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L'immagine può contenere: testoQuesta sera un importante evento nella capitale: la presentazione di un libro sul franco CFA “L’arma segreta della Francia in Africa” scritto da un’autrice francese, Fanny Pigeaud, e un autore africano,  Ndongo Samba Sylla, un’interessante collaborazione che ha prodotto un libro fruibile per il grande pubblico, tradotto in un italiano felicemente scorrevole e che non “puzza” di traduzione, dall’autore Thomas Fazi, della Fazi Editore. Sul palco ci sarà anche Alessandro Di Battista che ha preso a cuore questo argomento, da quando nel 2014 gliene parlai in chat per la prima volta.

Il libro offre una panoramica esauriente del fenomeno franco CFA nella Franciafrica, senza scendere troppo nei dettagli tecnici, che però non mancano, in una narrativa più storica e geopolitica che offre un punto di vista interessante, ivi compreso, cosa rara, quello monetario e delle teorie più recentemente acquisite al grande pubblico, ma ancora in gran parte negate da tanti economisti, della tecnica di creazione monetaria scritturale e dal nulla.

Fatto ancora più rilevante è che l’autrice francese riesce a rompere il tabù, sia pur morbidamente, di un “rayonnement” della Francia non automaticamente positivo, costruttivo e volontario, contrariamente a quanto descrittoci dalla propaganda di oltre 70 anni e inculcato in ogni singolo cittadino francese sin dalla nascita, in quello che è rappresetanto una vera e propria manipolazione nazionale “esagonale”. Con la rivolta in corso da 7 mesi in Francia, dei gilets jaunes, i cittadini francesi se ne stanno accorgendo sulla loro pelle.

Perché la macchina colonialista messa in piedi dalla “resistenza” golliana sin dalla seconda guerra mondiale, aveva retto fino a oggi grazie all’omertà e alla complicità di una propaganda crassa e di una cittadinanza francese tutto sommato soddisfatta degli innumerevoli bonus e premi sociali di cui ha usufruito, e in parte ancora usufruisce, in virtù del socialismo golliano, venuto meno gradualmente ma ostinatamente dopo Mittterand per lasciar posto al neoliberismo in chiave europea, con salsa austerity, “convergenza” e “stabilità” dei prezzi, gli stessi mantra utilizzati per “consolidare” i debiti, i redditi, e le risorse, della zona valutaria franco CFA..

Spunti di paragone tra CFA ed euro infatti ce ne sono tantissimi, e sono accennati nell’opera, così come si accenna, senza entrare nel merito, a tutta la parte di sfruttamento delle risorse da parte di una cricca di multinazionali, fondi e banche, con la complicità e il beneplacito delle autorità e delle istituzioni francesi. Ma non solo.

Perché gli stessi proprietari dei fondi che utilizzano i meccanismi del franco CFA, del franco CFP e degli euro stampati ed emessi per finanziare i Tesori dei territori di oltremare coincidono in gran parte o si sono messi già in affari con i fondi sovrani cinesi che stanno riprendendo la staffetta della Franciafrica.

In breve, consiglio a chiunque voglia affrontare la materia, di leggere quest’opera e magari di venire questa sera all’evento.

Nforcheri 14 maggio 2019


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