Seguici su

Attualità

QUELLI CHE LE FAMIGLIE ITALIANE SONO POCO INDEBITATE (di Paolo Cardenà)

Pubblicato

il

Ringraziamo Paolo Cardenà e vincitorievinti.com

 

Secondo voi, a  quale paese appartiene il primato per  la performance peggiore dei redditi reali, dal 1995 in avanti?
Alla Grecia? NOOOO!!!!
Al Portogallo? NEMMENO PER SOGNO.
Alla Spagna? NEANCHE A DIRLO.
APPARTIENE ALL’ITALIA, che attualmente “vanta” un reddito reale pro capite analogo a quello che aveva nel 1996. Nessuno, dei paesi considerati, riesce a fare peggio dell’Italia. Nemmeno la disastrata Grecia.
Però vi dicono che siamo in ripresa….
cardena redditi reali nei vari paesi
Il grafico appena mostrato non è fine a se stesso, ma è necessario per sviluppare qualche altro ragionamento.
Spesso, da parte di molti esponenti politici, sentiamo dire che  le famiglie italiane sono poco indebitate. Ma come si sa, nel mondo tutto è molto relativo e quando si afferma  che le famiglie sono poco indebitate, occorrerebbe capire rispetto a chi, o rispetto a cosa. Quindi, questa affermazione meriterebbe qualche ragionamento in più.

Ad esempio, si potrebbe partire con questo grafico, che ci consente di osservare la dinamica del debito delle famiglie nei paesi considerati.

cardena debito privato
All’apparenza potrebbe sembrare un grafico abbastanza anonimo. Ma non lo è affatto. Eccettuata la Germania che, dal 1995 al 2013, ha ridotto l’indebitamento privato (riferito alle famiglie), tutti gli altri paesi hanno conosciuto una crescita significativa dell’indebitamento privato (sempre riferito alle famiglie). Tuttavia l’aumento più moderato è stato quello di Italia e Francia.
Il grafico che segue è ancor più rappresentativo di quanto appena affermato.

cardena varizione debito privato
Quindi, l’Italia è più virtuosa più della Grecia e della Spagna? Direi proprio di no,  proprio perché andrebbe considerata anche la dinamica dei redditi reali riferiti allo stesso periodo, giacché i debiti, generalmente, vengono rimborsati con i redditi prodotti.
Infatti, calcolando i differenziali di redditi dal 1995 al 2014 dei paesi considerati, possiamo dedurre questo grafico.
cardena redditi realii
Come è possibile osservare, in sintonia con il primo grafico del post, nel periodo 1995-2014, tutti i paesi presi in esame hanno visto aumentare i redditi reali pro capite. Addirittura la Grecia, benché lontana dalla performance della Germania e della Spagna, è riuscita ad aumentare i redditi reali di circa il 15%. L’Italia, invece, si ferma ad appena il 2%.
Visto in questa ottica, il livello di indebitamento delle famiglie italiane appare assai meno virtuoso di ciò che si tende a far credere.
Infatti, mettendo insieme la variazione del debito privato e la variazione del reddito reale nel periodo 1994-2014, otteniamo il seguente grafico
cardena variazione redditi reali debito
Per concludere, è vero che l’Italia ha un indebitamento privato (in questo caso, quello delle famiglie) in rapporto al PIL più contenuto  rispetto agli altri paesi. Ma la crescita del debito privato, dal 1995, è esponenziale, se confrontata con la dinamica dei redditi reali. In particolare, dal rapporto tra la variazione del reddito reale e dell’indebitamento delle famiglie, si osserva che:

  • la Germania ha ridotto l’indebitamento, e i redditi reali in aumento del 26%:
  • In Francia l’aumento dell’indebitamento ha seguito la stessa dinamica dell’aumento dei redditi;
  • in Grecia, l’indebitamento delle famiglie  è aumentato di oltre 4 volte rispetto alla variazione dei redditi;
  • In Spagna la variazione dell’indebitamento è stata quasi doppia rispetto all’aumento dei redditi
  • Mentre,  in Italia, il ritmo di aumento del debito privato (sempre riferito alle famiglie) è stato 12 volte superiore a quello della crescita dei redditi reali. 
Ps: ovviamente ora mi aspetto che si dica anche: si, va bene, le famiglie italiane saranno pure indebitate, ma posseggono un grande patrimonio.
In questo caso, significa aver capito assai poso di questa crisi.
 

Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito