Attualità
Quelli che dicono che il record italiano di morti del 2015 è dovuto alla crisi economica: anche in Svizzera si è avuto lo stesso record di decessi, picco massimo dal 1918. Dunque?
Or dunque, visto che la Svizzera non è in crisi economica il problema degli extra morti italiani durante lo scorso anno non può essere dovuto semplicemente alla crisi. E dunque bisogna trovare una scorciatoia migliore per giustificare l’innegabile record di decessi quanto meno in Italia e Svizzera (immagine: da www.tio.ch).
Possiamo azzardare qualche tesi, almeno a sensazione: la prima potrebbe correlare tali morti a qualche forma di inquinamento, sia esso atmosferico che – ad esempio – termico. E’ infatti assodato che l’anno 2015 sia stato tra i più caldi della storia. Ma lascia perplessi l’accumulo di morti in una area geografica ben delimitata direi, l’Italia – con la sua maggiore concentrazione di popolazione a ridosso delle Alpi – e la ricca Svizzera. Va anche detto che lo stesso trend con un amento delle morti statisticamente inspiegabile c’è stato anche in Francia, Germania e – unico paese fuori dal perimetro centro europeo – gli UK (forse varrebbe la pena di analizzare i morti italiani del 2015 su base regionale, magari si dedurrebbe qualcosa in più).
Altra tesi potrebbe essere quella di tirare in ballo le morti da vaccino influenzale dello scorso anno, unitamente alla suppostamente bassa copertura dall’influenza per quelli che pur vaccinati non hanno avuto controindicazioni di sorta. O anche coloro che per paura del vaccino mortale semplicemente non si sono sottoposti a profilassi…
In tutto questo mi permetto comunque di stigmatizzare un fatto importante: sono cultore della materia per formazione accademica e posso dire che resto molto perplesso sul silenzio calato sulla genesi delle cd. scie chimiche. Ricordo infatti anni fa la moria di uccelli morti in val padana più o meno nel periodo immediatamente precedente all’incidente di Fukushima, moria mai spiegata se non da un generico avvelenamento da metalli pesanti, bario in particolare. La scienza ci dice che tali scie possono essere naturali, derivanti dalla semplice combustione del combustibile degli aerei a reazione nei nostri cieli. Va anche detto che alcune correnti di pensiero ed anche scientifiche sostengono che detto bario possa essere effettivamente presente nelle scie chimiche e possa anche essere molto tossico per la salute umana, va capito come correlarlo ad esempio con un fattore di concentrazione indiretta come la temperatura certamente superiore alla media nel 2015. Ed anzi la controprova si avrà nel 2016, anch’esso anno molto caldo fino ad oggi rispetto alla media.
Bene, si ricordi che le principali e più intensamente battute rotte aeree europee passano precisamente sopra i paesi interessati alle morti sopra citate, molto precisamente direi.
In ogni caso resta da svelare il mistero sul perché dette scie chimiche si formino con cotanta pervasività e se si tratti veramente di bario in sospensione o cosa d’altro. Inoltre, domanda delle domande, a cosa servirebbe immettere nell’atmosfera metalli pesanti, da vedere se in forma ionica o elementare? (se veramente si tratta – come da molto tempo si sospetta – di sospensioni di bario emulsionate coi jet fuels va capito se la forma risultante una volta passata eventualmente vicino a fonti di calore sia ionica – e quindi molto tossica – o meno)
Vista l’assenza di incontrovertibili riscontri non posso che stare ai fatti: l’Europa ha avuto un picco di calore mai visto durante il 2015 ed il 2016. Parimenti c’è stato un picco di mortalità inspiegabile, vedremo che succederà nel 2016. In tutto questo è innegabile che le scie chimiche, che molti suppongono siano tossiche, si concentrino negli stessi paesi europei che hanno visto calore atmosferico e morti entrambi sopra la media, e comunque senza spiegare in modo convincente la genesi di dette scie.
Va per altro ricordato che in Europa dal 2015 è in corso una guerra, più precisamente in Ucraina, guerra che per sorte degli ucraini (e sfortuna dei russi) non ha visto la contemporaneità di un inverno anche solo normalmente freddo, se l’inverno fosse normale non saremmo più qui a parlare di resistenza di Kiev alle forze separatiste, semplicemente gli ucraini senza gas sarebbero in gran misura morti di freddo.
Fate voi le dovute pensate in riguardo collegando i vari puntini di questo moderno rebus socio-atmosferico-(elettromagnetico)-sanitario. A cui, sottolineo, ad oggi non è stata trovata soluzione.
Fantomas per Mitt Dolcino
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