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Quando in Francia si sente un forte odore di fascismo, e stavolta non è Le Pen …

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Un documento pubblicato dal Canard Enchaîné rivela le istruzioni ricevute dai magistrati della procura di Parigi in merito al trattamento dei presunti Gilet Jaunes fermati durante le manifestazioni.

Premettiamo che non troverete mai questo documento sulla stampa italiana controllata dalle Legion d’Onore e dai loro padroni. E aggiungiamo che se un Orban o un Salvini osassero tanto sarebbero (giustamente) messi alla gogna mediatica come “fascisti” e “nemici delle libertà e degli inviolabili diritti della persona”. E non la troverete sulla stampa progressista europea, da Le Monde a Der Spiegel. Evidentemente i gilet gialli, veri o presunti, perdono ogni diritto sia alla difesa che alla denuncia della stampa liberal.

Ma tutto questo accade nella Francia dell’illuminato europeista Macron ai danni di manifestanti in odore di sovranismo e populismo, quindi va tutto bene.

Vediamo il documento descritto dal Canard in un articolo dal titolo “Le incredibili direttive della procura sui gilet gialli”, che commenta sarcasticamente sulla “visione edificante dei diritti della difesa”.

 

Nel paragrafo “conseguenze giudiziarie” della lettera non esiste la possibilità di essere liberato dopo un fermo. Anche se i poliziotti pizzicano qualcuno per errore, occorre, precisa freddamente il documento, “preferibilmente mantenere” l’iscrizione del registro dei TAJ (trattamento dei precedenti giudiziari), anche “quando i fatti non sussistono”.

Il Canard prende il caso di una signora fermata con occhialini da nuoto nella borsa, molto usati durante le manifestazioni per proteggersi dai gas lacrimogeni. Controllata e fermata “a causa di questo equipaggiamento” – come si ode in continuazione di questi tempi nelle preture – la fermata, anche se veramente diretta verso la piscina, sarà schedata. E più tardi, al minimo fermo per qualche peccatuccio: “signora, lei compare nel registro dei precedenti giudiziari”. La lettera arrivata nelle mani del Canard raccomanda anche la schedatura, “anche se i fatti sono esigui. In altre parole, anche se non c’è nulla o quasi, o se si verifica una “irregolarità della procedura”.

Peggio ancora, i magistrati sono pregati di non “togliere il fermo di polizia” che il “sabato sera o la domenica mattina, per evitare che gli interessanti ingrossino di nuovo le fila dei creatori di disordini”. Quindi durata del fermo di polizia condizionata dalle manifestazioni dei gilets gialli … incredibile.

Nostra considerazione: non vi ricorda una direttiva del governo fascista alla Divisione polizia politica per il trattamento di “sovversivi e agitatori”? E ancora, cosa aspetta la Corte Europea dei Diritti dell’Uomo a intervenire per porre termine a questa palese violazione della “rule of law”? Ah dimenticavo, la Corte ha sede a Strasburgo …


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