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Quando il diabete non c’entra con lo zucchero: conoscete il diabete insipido?

Si chiama diabete, ma non è colpa degli zuccheri. Causa una sete insaziabile e un bisogno continuo di urinare, tutto per un problema ormonale che riguarda la gestione dell’acqua nel corpo. Scopri cos’è il diabete insipido e perché non va sottovalutato.

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Quando si parla di “diabete”, il pensiero corre quasi automaticamente alla glicemia, all’insulina e alla dieta. Eppure, esiste un’altra forma di diabete, molto meno conosciuta ma non per questo meno seria, che condivide con il suo “cugino” più famoso un sintomo chiave, ma ha origini completamente diverse. Parliamo del diabete insipido, una condizione che non ha nulla a che fare con gli zuccheri nel sangue. La rivista Conversations ha pubblicato un interessante articolo su questo tema. 

Il termine “diabete” deriva dal greco antico e significa “passare attraverso”, un modo piuttosto efficace per descrivere il sintomo che accomuna entrambe le patologie: l’eccessiva e frequente minzione.

  • Nel diabete mellito (tipo 1 e 2), l’accumulo di glucosio nel sangue, dovuto a una carenza o a un cattivo funzionamento dell’insulina, fa sì che lo zucchero in eccesso venga espulso con le urine, trascinando con sé grandi quantità di acqua. La leggenda narra che Ippocrate diagnosticò questa condizione assaggiando l’urina di un paziente per sentirne il sapore dolce (mellitus, mieloso, dolce). Fortunatamente, la medicina ha fatto qualche passo avanti.
  • Nel diabete insipido, invece, il problema è puramente idrico. Il colpevole è un ormone chiamato vasopressina (AVP), o ormone antidiuretico (ADH).

Il “Controllore idrico” del nostro corpo

Prodotta nell’ipotalamo e rilasciata dalla ghiandola pituitaria, la vasopressina agisce come il “controllore idrico” del nostro corpo. Quando siamo disidratati, segnala ai reni di trattenere i liquidi, riassorbendo acqua invece di espellerla. Se questo meccanismo si inceppa, le conseguenze sono immediate: i reni perdono la capacità di conservare acqua, innescando un ciclo frustrante di sete estrema e disidratazione, a prescindere da quanto si beva. Il risultato è la produzione di enormi volumi di urina pallida e diluita.

Le diverse forme di diabete insipido

Non esiste un solo tipo di diabete insipido. Le cause alla base del malfunzionamento del sistema di regolazione idrica possono essere diverse, portando a quadri clinici differenti.

Tipo di Diabete InsipidoCausa PrincipaleDescrizioneTrattamento Comune
Centrale (Carenza di AVP)Mancata produzione dell’ormone vasopressina.È la forma più comune. Può essere causata da tumori cerebrali, traumi cranici, interventi chirurgici o infezioni. A volte la causa rimane ignota.Somministrazione di desmopressina (un analogo sintetico dell’ormone).
Nefrogenico (Resistenza all’AVP)I reni non rispondono correttamente alla vasopressina.Può essere congenito o svilupparsi in seguito a danni renali, squilibri elettrolitici o uso di farmaci come il litio.Terapie farmacologiche specifiche, dieta a basso contenuto di sale e attenta idratazione.
DipsogenicoMalfunzionamento del centro della sete nell’ipotalamo.Un danno al centro della sete (dovuto a traumi, infezioni, ecc.) provoca un desiderio irrefrenabile di bere. L’eccessiva assunzione di liquidi sopprime la produzione di AVP.Non esiste una terapia specifica, si punta a gestire l’assunzione di liquidi.
GestazionaleLegato alla gravidanza.Un enzima prodotto dalla placenta degrada la vasopressina della madre. È una condizione rara che solitamente si risolve dopo il parto.Solitamente non richiede trattamento o si usa la desmopressina.

Il pericolo dell’Iperidratazione: non solo una moda

In un’epoca in cui le tendenze “wellness” spingono a un consumo d’acqua talvolta esagerato (si pensi a certi atleti che raccomandano di bere quasi otto litri al giorno), il diabete insipido ci ricorda un’importante verità: anche l’acqua, in eccesso, può essere dannosa. Un consumo eccessivo e inspiegabile di liquidi può diluire pericolosamente i livelli di sodio nel sangue, causando mal di testa, confusione e persino convulsioni.

In conclusione, questa condizione ci insegna che non tutto il diabete è legato allo zucchero. Sebbene più raro, il diabete insipido ha conseguenze serie se non viene diagnosticato e trattato. Chiunque sperimenti una sete persistente ed eccessiva, accompagnata da una minzione frequente, dovrebbe consultare un medico. La causa potrebbe essere lo zucchero, un ormone, o qualcos’altro che merita di essere indagato.

Immagine illustrativa generata

Domande e Risposte per il Lettore

  1. Qual è la differenza fondamentale tra diabete mellito e diabete insipido in parole semplici? La differenza principale risiede nella causa scatenante. Il diabete mellito è un problema legato al metabolismo degli zuccheri: il corpo non produce o non usa bene l’insulina, causando un eccesso di glucosio nel sangue. Il diabete insipido, invece, è un problema di equilibrio idrico: il corpo non riesce a gestire correttamente i liquidi a causa di un malfunzionamento dell’ormone vasopressina o della risposta dei reni a tale ormone. In sintesi: uno riguarda lo zucchero, l’altro l’acqua.
  2. Il diabete insipido è una condizione pericolosa? Sì, se non trattato può essere pericoloso. La continua perdita di liquidi può portare a una grave disidratazione, con conseguenti problemi di pressione sanguigna, mal di testa e affaticamento. Ancora più rischioso è lo squilibrio degli elettroliti nel sangue (come il sodio e il potassio), che sono fondamentali per il corretto funzionamento di cuore e cervello. Nei casi più gravi, questi squilibri possono portare a confusione, convulsioni e persino al coma. Per questo è fondamentale una diagnosi tempestiva.
  3. Si può guarire dal diabete insipido o è una condizione cronica? Dipende dalla causa. Se il diabete insipido è causato da un fattore transitorio, come un farmaco che viene poi sospeso o la gravidanza (diabete gestazionale), può risolversi completamente. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, specialmente quando è dovuto a un danno permanente all’ipotalamo, alla ghiandola pituitaria o ai reni, è una condizione cronica. In questi casi non si guarisce, ma la condizione può essere gestita efficacemente con terapie ormonali sostitutive (come la desmopressina) e un’attenta gestione dello stile di vita.
E tu cosa ne pensi?

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