Attualità
Quando Calenda si vantava di “Aver portato 1/3 del PIL, anzi del GDP, italiano in Russia”
Calenda ultras anti-putiniano, però come ministro era molto filorusso…
Il coraggioso Calenda ha dato sfogo al suo antiputinismo con una marcia sprezzante del pericolo a Roma, organizzata per ricordare la morte di Navalny.
In Italia, per la verità, si sono levate pochissime voci in difesa del governo per questo caso: è una responsabilità oggettiva di un governo la salute di un oppositore politico ingiustamente incarcerato e quindi morto in circostante misteriose. Proprio per questo l’ex ministro Calenda ha dimostrato un coraggio fuori dal comune nell’organizzare una marcia anti-putiniana nella Città Eterna, ergendosi a paladino antirusso nel Bel Paese.
Eppure c’era un tempo in cui, ministro dello sviluppo economico del governo del governo Renzi, insieme al capo del suo governo si recò a San Pietroburgo con larghissimo seguito dell’imprenditoria italiana, vantandosi di portare con se i rappresentarti di un terzo del PIL , anzi del GDP, perchè, anche parlando in italiano, qualche termine inglese inopportuno bisogna sempre usarlo, e affermando che comunque i rapporti erano sempre in crescita e nulla, proprio nulla, li avrebbe danneggiati.
Questo video di elogio degli ottimi rapporti italo-russi fatto da un membro del governo, è stato girato nell’estate del 2016, quando la Russia aveva già occupato Donbass e Crimea, erano già in corso combattimenti fra le truppe ucraine e quelle delle repubbliche filorusse, ed era stato abbattuto il volo MH17, di cui è stata considerata responsabile la Russia. Quindi la situazione era già estremamente tesa con la Russia, e il presidente era comunque già Putin. Eppure, senza colpo ferire, allora Calenda elogiava gli stupendi rapporti italo-russi.
In attesa di qualche altra forte e coraggiosa mossa antiputiniana di Calenda, vorremmo chiedere: data la sua lunga esperienza prima come viceministro e poi come ministro dello sviluppo economico, quanti carri armati è in grado di costruire l’Italia grazie alle politiche industriali che sicuramente lui è stato in grado di applicare nella sua permanenza al governo? Quanti milioni di proiettili può sfornare la nostra industri grazie alla sua coraggiosa opera anti russa?
Ci piacerebbe saperlo: uno statista della sua dimensione non può che aver fatto dei miracoli, quando era al governo.
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