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Qualcuno ci spiega questa differenza?

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Un analista attento e storico autore di SE – sempre molto preciso in fatto di numeri e statistiche – ci segnala una strana anomalia dei dati ISTAT del commercio estero del terzo trimestre, il trimestre del PIL stagnante a 0.

Il dato Istat degli scambi commerciali italiani con la Germania per settembre 2018, incrociato con il dato di Destatis DE mostra una discrepanza di 330 milioni di euro. Per Destatis infatti il disavanzo bilaterale Italia-Germania nel mese di settembre 2018 è di 564,620 milioni, per Istat di 893,147 milioni.

L’export italiano verso la Germania in settembre è in calo dell’1,3% per Istat, mentre per Destatis è aumentato del 13,7% sempre rispetto a settembre 2017.

Estendendo la verifica a tutto il 2018 nel periodo gen-feb abbiamo una differenza tra ISTAT e Destatis di ben 1.598,603 milioni a nostro favore, ovvero a miglioramento del saldo commerciale tra i nostri due paesi (e un incremento del PIL di circa 0,1%).

Qui la tabella ISTAT:

E qui le tabelle Destatis:

Discrepanze dei dati ISTAT che ritroviamo in misura inferiore anche per il commercio bilaterale con gli USA. ISTAT riporta nel mese di settembre un -8,6% del nostro export verso gli USA, mentre il report US Census mostra un aumento del 5,7% delle importazioni dall’Italia.

Sempre confrontando il dato YTD, da gen-set 2018, ISTAT dà un surplus di 18,362 miliardi di euro, mentre US Census riporta un surplus di 22,711 miliardi di dollari, che al cambio medio pesato 2018 di 0,843137 USD/EUR equivale a 19,148 miliardi di euro.

Una differenza di +790 milioni di euro della bilancia commerciale ancora a favore dell’Italia, ossia in miglioramento del nostro surplus (e quindi del PIL).

 

 

Pur tenendo conto delle diverse metodologie la differenza è insolita e rilevante per il calcolo del PIL. Ricordiamo infatti che un aumento delle esportazioni si traduce in un pari aumento del PIL secondo la formula:

Y(PIL)=C+I+G+(X-M)

C = consumi delle famiglie

I = investimenti privati

G = spesa pubblica

 X = esportazioni

M = importazioni

Ovviamente ci limitiamo a rilevare le discrepanze illustrate, certi che qualcuno (in Italia o Germania) saprà fornire una spiegazione assolutamente convincente.

 


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