Attualità
Putin: ci sarà una rivoluzione che cambierà le élite occidentali. La sfida si gioca sul benessere dei cittadini
Oggi si è tenuto il SPIEF Business Forum a San Pietroburgo, una riunione che, nella volontà di chi l’ha proposta, chiude con il mondo monopolare e globilzzato di Davos e apre a una nuova epoca multipolare. Un discorso che, non a caso, coincide con il taglio del gas all’Occidente e con la visita dei leader europei a Zelensky.
Ovviamente il presidente russo Vladimir Putin è intervenuto con un discorso molto duro, e ha criticato l’Unione Europea per la decisione di imporre sanzioni anti-Russia, definendola “folle” e “non ben ponderata”. Putin ha detto che il loro obiettivo era quello di schiacciare l’economia russa in un colpo solo, ma che non ci sono riusciti. Invece, i politici dell’UE hanno inferto un duro colpo alle loro stesse economie, provocando un’elevata inflazione, ha sottolineato il presidente. Ha stimato che i costi della “febbre delle sanzioni” si aggirano intorno ai 400 miliardi di dollari solo quest’anno e ha osservato che le misure diventeranno un peso sulle spalle della gente comune.
“È chiaro il motivo di questa campagna di propaganda, il senso di tutti questi discorsi sui tassi di cambio rublo-dollaro di 200 a 1 e delle affermazioni sul collasso della nostra economia. Tutto questo era – e rimane – uno strumento della guerra dell’informazione, un tentativo di fare pressione psicologica sulla società russa“, ha proseguito, sottolineando inoltre che “alcune valute globali si stanno suicidando“.
Riguardo all’UE, ha affermato che: “L’Unione Europea ha perso completamente la sua sovranità politica e le sue élite burocratiche stanno ballando al ritmo di qualcun altro, accettando qualsiasi cosa venga detta loro dall’alto, causando danni alla loro stessa popolazione e alla loro stessa economia“.
Putin ha affermato che ci sarà un “cambio di élite” in Occidente come parte del cambiamento “rivoluzionario” avviato dalla guerra in Ucraina e dalla prevaricazione di Stati Uniti ed Europa: “Un tale distacco dalla realtà, dalle richieste della società, porterà inevitabilmente a un’ondata di populismo e alla crescita di movimenti radicali, a gravi cambiamenti sociali ed economici, al degrado e, nel prossimo futuro, a un cambio di élite“, ha affermato Putin.
Putin ha ancor respinto seccamente le responsabilità per la scarsità di grano, ribaltando la responsabilità sulle sanzioni e sull’Europa.
Chiaramente è un discorso che proviene solo da una parte e propagandistico, ma Putin gira il coltello nella ferita più profonda della UE e lo fa proprio nel giorno dell’appoggio della Commissione all’accesso dell’Ucraina nell’Unione. La sfida è chiara: la UE non tutela il benessere dei suoi cittadini, li danneggia, e questo verrà a portare alla fine delle sue classi dirigenti.
Una contestazione molto chiara e forte ad una sfida che, in questo momento, le istituzione europee e nazionali stanno perdendo, perché si sono dimenticate completamente che la vittoria nella guerra fredda non è venuta tanto, o solo, per le armi, ma quanto pechè si è stati in grado di assicurare un benessere diffuso. Cosa che ora, presi da una serie di demagogie estremiste hanno completamente dimenticato. Però la storia viene sempre a bussare alla porta, in una forma o in un’altra.
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