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Provocazione della Pelosi a Taiwan: le sette possibili reazioni cinesi alla mossa dei DEM Usa

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Nancy Pelosi probabilmente sarà oggi a Taiwan. L’agenda non è specificata, anche per motivi di sicurezza, ma la tappa è stata confermata e, in questo momento, costituisce una forte provocazione per Pechino, che considera l’isola parte del proprio territorio nazionale temporaneamente sotto il controllo altrui. Per fare un esempio sarebbe come se domani Xi Jinping andasse in visita nell’Ucraina sotto controllo russo.

Come potrebbe rispondere Pechino, anche considerando che la conflitto esterno può essere il miglior modo per distrarre dai problemi interni. Facciamo alcune ipotesi , basate anche su analisi di esperti della materia:

  1. potrebbe ignorare l’avvenimento. Come nota RFA negli ultimi giorni nei social media cinesi sono sparite molte delle provocazioni anti americane apparse all’annuncio del possibile viaggio della Pelosi. Un modo per il governo per calmare la pubblica opinione e far passare l’evento in secondo piano. In questo caso le ripercussioni sarebbero solo diplomatiche e di breve durata;
  2. approccio minimo: disturbi alle forze di Taiwan nelle isole di Matsu e Pengshu, ampie esercitazioni per rendere complesso l’arrivo della Pelosi, ma nulla di più;
  3. approccio militare limitato: la Cina potrebbe voler prendere il controllo dello stretto di Taiwan con un’azione militare limitata contro le isole Matsu e contro le Pengshu. Nonostante si tratti di territori fortificati Taiwan non potrebbe resistere a lungo, anche se le perdite cinesi non sarebbero irrilevanti. Sarebbe l’approccio militare minimale;
  4. guerra ibrida: attività di disturbo della marina e dell’aviazione cinese con blocchi parziali al traffico verso Taiwan, con interruzione delle linee aeree e marittime verso l’isola, il tutto accompagnato da cyber-attacchi contro le infrastrutture locali;
  5. un attacco serio: le azioni dell’aviazione e della marina cinese non si limiterebbero a tentativi di blocco, ma colpirebbero le infrastrutture militari e civili dell’isola, anche accompagnate dall’uso di missili tattici. In questo caso ci sarebbe la risposta militare di Taiwan, il conflitto diventerebbe cruento, ma non vi sarebbe un’invasione dell’isola;
  6. l’invasione: al fianco dell’attacco diretto vi sarebbe lo sbarco delle forze armate terrestri a Taiwan, o almeno il tentativo, preceduto da attacchi mirati alla decapitazione della leadership politica e militare dell’isola oltre anche all’ordine di attacco alla quinta colonna comunista presente sull’isola. Il risultato potrebbe essere un’occupazione anche solo parziale del Territorio della repubblica cinese. Possibile anche il lancio di missili strategici della RoC contro Pechino e le grandi città della Cina;
  7. guerra totale: in questo caso la crisi internazionale viene a degenerare. Meglio non pensare alle conseguenze.

 


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