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Euro crisis

Le prossime elezioni politiche italiane verranno perse dalla sinistra a favore degli anti euro: una visione prospettica del futuro…

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Io lo dico sempre, l’evento che ha cambiato il mondo è successo in Italia: dopo la retrocessione della Juventus in serie B tutto è cambiato, tutto è possibile… Anche che la sinistra perda le prossime elezioni, alla fine le politiche non le hanno mai vinte fino ad oggi.
Facciamo viaggiare un po’ il pensiero laterale: immaginiamo che Lega e Forza Italia convergano sul 14/15% dei consensi ciascuno, di fatto ci siamo già. Immaginiamo un M5S in crollo, diciamo al 15%: qui stiamo azzardando ma il trend di perdita di popolarità del movimento grillino è onestamente impressionante. Finalmente immaginiamo NCD e Fratelli d’Italia – magari con l’UdC – al 6% assieme, ancora ci siamo.
Dunque, dati alla mano saremmo già attorno al 35% dei consensi per il centro destra! Ossia per la compagine relativamente anti euro dell’Italia, certamente la Lega è per l’uscita dalla moneta unica.

Sondaggio SCENARIPOLITICI 1 dicembre
Diciamo che le elezioni possano avvenire a Giugno del 2015, dopo l’acuirsi della crisi economica e dopo l’ennesimo richiamo al rigore di parte dei finlandesi al guinzaglio della Germania (leggasi Rehn, Katainen), ossia dopo nuove pesanti tasse euro imposte agli italiani, tasse aggiuntive rispetto a quelle pesantissime che già si stanno pagando [nuove tasse per l’Italia sono state di fatto GIA’ annunciate da Dijsselbloem ieri per il prossimo marzo, 6 miliardi di euro di ulteriore rientro dal deficit pari allo 0.4% del GDP: alla faccia delle promesse di A. Merkel a Renzi, spero che il sindaco fiorentino si stia rendendo conto che è stato usato dalla Germania durante il semestre europeo di presidenza di turno dell’UE].

Il risultato di quanto sopra sarebbe un mix di malcontento, paura, miseria in tutti gli strati della popolazione; il governo attuale potrebbe davvero esserne travolto. Ed anche con livore anti europeo ed anti tedesco, a quel punto sarebbe chiaro a tutti – ma proprio a tutti – il secondo fine germanico dietro l’austerità asimmetrica di Bruxelles… Se i giornali di centro destra – come penso – continueranno a stigmatizzare in prima pagine l’ingerenza eurotedesca ancora per 6 mesi….

A quel punto il Cavaliere potrebbe anche fare campagna elettorale come solo lui sa fare, senza timore di essere deragliato da scoop o intercettazioni fatte opportunamente filtrare dalla stampa, dopo gennaio 2015 Obama avrà perso le redini della politica estera e della difesa a causa della sconfitta pesantissima alle Midterm in Senato (…).

In tale contesto non pensate che il Cav potrebbe recuperare un bel 5% da coloro che pur di destra e pur senza crederci sono saliti sul carro di Renzi? Diciamo che, viste le imprese passate e le misure draconiane in divenire, recuperare il 5% sarebbe fin riduttivo….

Per questa ragione temo per la salute non solo politica del Cavaliere nei prossimi 9 mesi, per questo temo un golpe ordito dall’estero attuato per mano degli stessi collaborazionisti che han contribuito a far cadere Berlusconi nel 2011. E questo lo dico dopo aver letto le parole del furbone W. Munchau – una vedetta in quel di Londra della grande Germania – che candidamente evidenzia la minaccia italiana spiegando sullo Spiegel come l’uscita dell’Italia dall’euro possa essere la causa del crollo economico tedesco, la Germania deve alla moneta unica la sua ricchezza attuale. Un monito, forse per richiamare chi di dovere ad attivarsi per evitarlo (in effetti Munchau scrive che la Francia possibilmente resterebbe comunque legata alla Germania, della serie tutti contro il Belpaese nel caso tentasse di fuoriuscire). Di più, il commentatore tedesco – che scrive anche su FT – si spinge ad individuare tra le righe del suo intervento proprio Silvio Berlusconi come il prototipo degli anti euro italiani, ben capendo che la chiave di volta del futuro italico in Europa possa essere ancora lui, le prossime elezioni saranno cruciali.

Il prossimo anno sarà critico per la libertà democratica e fin anche per l’unità della Repubblica, un anno di svolta direi, penso fin anche violento. Probabilmente le danze si apriranno in Grecia a breve, se è vero come penso che si farà di tutto per evitare l’uscita di un paese dall’euro il paese ellenico rischia un  protettorato militare sotto bandiera EU per difendere i confini europei meridionali dalle orde di clandestini (diciamo pure un colpo di stato; notasi che quelle citate non sono mie parole, ma quelle di membri del “sistema” tedesco, pronunciate nel 2012).

In Italia la scelta del prossimo presidente della Repubblica sarà vitale: c’è bisogno di un patriota al Quirinale.

Prepariamoci….

Mitt Dolcino


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