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PROSEGUE LA FUGA DI CAPITALI DALLA CINA… E PUO’ ANCHE PEGGIORARE. ATTENZIONE AI CAMBI

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Secondo lo IIF , Istitute of International Finance, la Cina ha ripreso la strada della fuga di capitali, come possiamo vedere da questo grafico.

Naturalmente la persistente fuga si fa sentire sui saldi in valuta della banca centrale cinese.

La fuga dei capitali è dovuta ad una serie di fattori, dal desiderio dei cinesi ricchi di andarsene dal paese, alla scarsa profittabilità degli investimenti interni, alla corsa ad un’espansione estera caotica. Aziende con strutture deboli o perdite favolose investono cifre colossali in acquisizioni, senza considerare l’enorme indebitamento interno. Ad esempio:

  • Zoomlion, una società meccanica a parziale proprietòà statale ,ha un debito tolale pari a 83 volte lo EBITDA;
  • Fosun, una società che ha acquistato partecipazioni per 6,5 milairdi di dollari negli scorsi 8 mesi in 18 paesi (un modello di globalizzazione) aveva pari a 55 volte EBITDA nel 2015.Ciò nonostante ha  acquistato  Club Med ,Cirque du Soleil  e la banca tedesca Hauck & Aufhaeser.
  • China Cosco Holdings proprietaria della  Piraeus Port Authority ha debiti per 41,5 volte lo EBITDA.

Insomma le aziende cinesi han fatto provvista in Cina per comprare all’estero, ed i privati non hanno fatto di meno. La PBOC, la banca centrale cinese, cerca di difendere le posizioni e non permettere un’ulteriore svalutazione dello Yuan, ma , come capita da quando il mondo è mondo, questo comporta il bruciarsi delle riserve della banca stessa.

La cosa può peggiorare a causa di Trump : per non scontentare il neopresidente le aziende americane con filiali in Cina potrebbero essere tentare di riportare negli USA gli utili , accentuando l’indebolimento delle riserve di valuta estera della PBOC oppure provocando un’ulteriore svalutazione dello Yuan che, paradossalmente, renderebbe le esportazioni cinesi ancora più convenienti….

Comunque, come abbiamo già scritto, la Cina sta mettendo in atto pensanti controlli sui capitali sotto forma di :

  • controllo sul denaro che , personalmente , può essere portato all’estero;
  • limitazioni all’importazione di oro;
  • disincentivo al Bitcoin ed alle criptovalute.

Inoltre la banca centrale cinese ha iniziato ad operare con strumenti di mercato, operando un aumento dei tassi, ad iniziare dai tassi Repo (cioè di rifinanziamento con pronti contro termine effettuati dalle banche presso di lei) . Un aumento per ora solo del 0,1%, ma che viene a terminare un periodo di tassi bassi e liquidità facile

 

Vedremo cosa succederà.

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