Attualità
Produzione industriale in crollo verticale: o il Governo agisce SUBITO o è game over. I nostri suggerimenti.
Oggi sono stati pubblicati i dati ISTAT sulla produzione industriale. Sono, a dir poco tragici, anche considerando che non venivamo sicuramente da un periodo precedente brillante. Un disastro dopo un disastro, la produzione industriale su base mensile è caduta del 3,5% a gennaio 2022 rispetto al dicembre, già calante del 2021.
Una prospettiva più lunga mostra ancora meglio il disastro:
Assistiamo alla maggior caduta da ottobre 2020 e dopo un calo dell’1,1% rivisto al rialzo a dicembre. In calo la produzione di energia (-5,2%), beni di consumo non durevoli (-4,6%), beni intermedi (-3,4%), beni strumentali (-1,6%) e beni di consumo durevoli (-1,3%). Su base annua, la produzione industriale è diminuita del 2,6%, in calo rispetto a un aumento del 4,8% rivisto al rialzo a dicembre e mancando le aspettative di un aumento del 3,2%. Alla faccia della “Straordinaria ripresa” decantata dal governo Draghi.
La situazione era già tragica a gennaio, prima della dichiarazione di guerra effettiva fra Ucraina e Russia. Attualmente non può che andare peggio, e con i prezzi del petrolio attorno ai 120 dollari, con i carburanti ben oltre i 2 euro, non può che essere un disastro. Si va in recessione, e probabilmente in depressione, diretti e senza passare dal via. L’assenza di politiche energetiche fa chiuder le industrie. Non basta, come dice qualche solone “Abbassare di qualche grado” il riscaldamento domestico, che costituisce una fetta minoritaria del consumo energetico.
Il governo deve scegliere: o distruggere completamente il sistema industriale italiano, dopo anni di depressione, o fare qualcosa in modo duro e deciso, anche a costo di mandare a ramengo una serie di lacci e lacciuoli europei. Siamo in guerra, e in tempo di guerra non si deve guardare in faccia nessuno, quando si tratta di salvare industria, posti di lavoro e ricchezza. Via libera per decreto a tutta la produzione energetica italiana, dal petrolio al gas naturale, si riutilizzi il PNRR per riaprire il gas nazionale, cancellando per decreto i vincoli. Si sono messi in galera gli italiani per decreto, si può liberare l’energia. Si dia il via all’energia verde, ma solo se subito attivabile e sensato, e non a caso tanto per piantare delle pale. Tagliamo le varie imposte improprie e, se necessario, IVA ed accise sui carburanti. Subito, anzi ieri!
Draghi DEVE battere un colpo, altrimenti SE NE VADA e lasci il posto a chi questo coraggio ce l’ha.
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