PRODI NASOMETRICO AL TG3: STIMO LA CRESCITA DAGLI AUTOCARRI IN AUTOSTRADA E DALLE AUTO CHE VIAGGIANO NEI WEEK-END

Perdere tempo con statistiche ed analisi econometriche? A che serve? Prodi, l’immenso torturatore dei giovani italiani (che da quando è salito al potere appoggiando l’Euro sono costretti ad emigrare chi in Svizzera, chi a Londra e chi in Australia), da BRAVO ECONOMISTA, dice che in realtà non serve quella roba poiché è importante cercare riscontri sul campo, serve essere NASOMETRICI !

Lui che ci ha infilati mani e piedi nell’Euro, per giunta spacciandolo come il sistema per guadagnare di più lavorando di meno (MA COME DIAMINE GLI SARA’ VENUTA IN MENTE STA IDIOZIA?), certe cose le sa.

Ed ecco il NASOMETRISMO DEL GRANDE PRODI:

 

Bianca Berlinguer:

” VOGLIO FARLE UNA DOMANDA SULLO 0.3%, LA RECESSIONE E’ FINITA E SIAMO FINALMENTE DAVANTI AD UNA SVOLTA?”

 

Prodi: 

“il segno più è meglio del segno meno ovviamente. Ho cercato di vedere la robustezza della crescita. Effettivamente la crescita c’è, non sono solo dati statistici, infatti io ho cercato tra i dati reali: IL TRAFFICO DEGLI AUTOCARRI IN AUTOSTRADA.

Questo è l’unico indicatore vero ed è in AUMENTO EFFETTIVO.

E poi c’e’ una cosa interessante, AUMENTANO LE AUTOMOBILI NEI WEEK END ma durante la settimana il traffico delle automobili è assolutamente piatto.

Quindi c’è un aumento dei consumi, un aumento delle lavorazioni industriali ma ancora non consolidato dalla ripresa del lavoro.

E’ un’alba buona ma ancora ci vuol tempo e bisogna però affrettarsi perché petrolio ed euro non durano molto come agevolazioni.

Questo è il nostro problema.”

 

In pratica, seguendo questo sistema, per calcolare l’inflazione non ha senso attendere il CPI di Istat e altri enti, basta chiedere alla SORA MARIA quanto è cresciuta la spesa sto mese rispetto a quello prima!

 

Ma a parte questo, qual è il messaggio criptico nascosto dietro il “BISOGNA AFFRETTARSI PERCHE’ PETROLIO BASSO ED EURO DEBOLE NON DURANO MOLTO” ?

 

Già, ma noi lo sappiamo benissimo !

 

STRUCTURAL (WAGES) REFORMS

 

Maurizio Gustinicchi