Attualità
PRIMARIE ed elezioni USA: sui social domina Donald Trump (di Gianni Candotto)
Analizzare la popolarità sui social network dei candidati alla presindenza degli Usa non è certo un
metodo scientifico per fare previsioni sulla loro possibilità di essere eletti, tuttavia qualcosa può
significare: può significare la loro capacità di presa sulla popolazione più giovane, quella che generalmente
segue di più Facebook e Twitter, può significare la capacità dei candidati di scaldare i cuori degli elettori,
può significare la capacità di penetrazione nell’immaginario collettivo del popolo americano.
Per questo abbiamo deciso di analizzare i profili Facebook e Twitter dei candidati repubblicani e democratici.
Partiamo intanto dai candidati repubblicani: Donald Trump, Ted Cruz, Ben Carson, Marco Rubio e Jeb Bush.
Partiamo intanto dai candidati repubblicani: Donald Trump, Ted Cruz, Ben Carson, Marco Rubio e Jeb Bush.
Ci sarebbero in effetti altri 7 candidati, ma tra i sette nessuno supera, secondo gli ultimi sondaggi il 2%, e quindi li abbiamo lasciati perdere. La media dei sondaggi dei cinque principali istituti demoscopici dell’ultima settimana danno Trump al 35%, seguito a distanza da Cruz col 19%, Rubio 10%, Carson 7% e Bush appena sotto il 5%.
Ma come vanno sui social? Trump sui social è una macchina da guerra: 5.500.000 like su FB e 6 milioni di follower su Twitter.
La media degli ultimi dieci giorni, svariati post al giorno, su FB è impressionante: tra i 50.000 e 100.000 like a post con status che raggiungono punte da 250.000 “mi piace”. Ad enorme distanza Ted Cruz, con 1.800.000 like FB e 760.000 follower su Tw, con una media di 5000 like a post FB e picchi sui 20.000. Simile a lui Rubio: 1.200.000 like FB, 1.100.000 follower Tw, una media di 5000 like a post FB e picchi sui 15.000.
A distanza segue il più giovane della dinastia Bush. Appena 320.000 like FB, 440.000 follower Tw medie di 1000 “mi piace” a post, con punte che raggiungono i 5000.
La media degli ultimi dieci giorni, svariati post al giorno, su FB è impressionante: tra i 50.000 e 100.000 like a post con status che raggiungono punte da 250.000 “mi piace”. Ad enorme distanza Ted Cruz, con 1.800.000 like FB e 760.000 follower su Tw, con una media di 5000 like a post FB e picchi sui 20.000. Simile a lui Rubio: 1.200.000 like FB, 1.100.000 follower Tw, una media di 5000 like a post FB e picchi sui 15.000.
A distanza segue il più giovane della dinastia Bush. Appena 320.000 like FB, 440.000 follower Tw medie di 1000 “mi piace” a post, con punte che raggiungono i 5000.
Diversa la presa di Ben Carson: 5.000.000 di like FB, 1,1 milioni di follower Tw e post che viaggiano tra i 10.000 e i 20.000 like e toccano vette da 80.000. Però Ben Carson è un caso particolare. Ben Carson è un celeberrimo medico statunitense di colore, il primo al mondo ad essere riuscito nella divisione di gemelli siamesi attaccati nella testa, autore di tre bestsellers e protagonista di un film “Gifted hands- Il dono” in cui la sua persona è interpretata dal premio Oscar Cuba Gooding Jr. Quindi si può ipotizzare che il suo grande seguito sia più dovuto alla sua bravura come medico che alla sua rilevanza politica.
Più combattuta la battaglia sui social tra i democratici. I candidati sono Hillary Clinton, Bernie Sanders e Martin O’Malley. Mentre quest’ultimo fa la parte del candidato di bandiera senza speranza di essere nominato, i sondaggi lo danno, infatti al 2%, tra la Clinton e Sanders volano parole grosse e battaglie serrate.
La Clinton è in vantaggio (50%), ma questo vantaggio è tutto da verificare nel lungo periodo. Sanders, che parte ben indietro (è dato attorno al 38%), punta a prendere gli indecisi e sfidare la Clinton da sinistra (ad esempio sta continuando a ripetere che la Clinton è la candidata di tutti i poteri forti).
La Clinton è in vantaggio (50%), ma questo vantaggio è tutto da verificare nel lungo periodo. Sanders, che parte ben indietro (è dato attorno al 38%), punta a prendere gli indecisi e sfidare la Clinton da sinistra (ad esempio sta continuando a ripetere che la Clinton è la candidata di tutti i poteri forti).
Così sui social se la giocano. La Clinton vince su Twitter (5,2 milioni di follower contro 1,2 milioni del rivale), ma su Facebook prevale, seppur di misura, Bernie Sanders (2,500 milioni di like contro 2,300 milioni della Clinton). Quello che più però fa riflettere è la media dei like per post dei due. La Clinton viaggia sui 10.000 like a post, mentre Sanders la triplica con una media di 30.000 like e punte che raggiungono gli 80.000 “mi piace”. La Clinton piace ma non scalda i democratici americani?
Tuttavia entrambi non possono competere con la presenza sui social di Donald Trump che viaggia su livelli differenti.
Tuttavia entrambi non possono competere con la presenza sui social di Donald Trump che viaggia su livelli differenti.
E’ entusiasmo, è voglia di cambiamento autentica, quella che accompagna la marcia sui social del magnate di New York? O è un fuoco di paglia destinato a spegnersi nei prossimi mesi? Agli elettori l’ardua sentenza. Perchè per i frequentatori dei social non ci sono dubbi: Trump trionfa.
Gianni Candotto
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