EconomiaEnergia
Prezzo del petrolio: S&P Global prevede un calo a 55 dollari, ma il mercato resta in bilico
Secondo S&P Global, il prezzo del Brent è destinato a scendere a 55 dollari al barile per un eccesso di offerta. Tuttavia, le scorte contenute e la sensibilità del mercato suggeriscono uno scenario più complesso.

S&P Global prevede che i prezzi del petrolio greggio Brent scenderanno a 55 dollari al barile entro la fine dell’anno a causa dell’aumento dell’offerta derivante dalla decisione dell’OPEC+ di revocare i tagli concordati nel 2022.
Intervenendo alla Asia Pacific Petroleum Conference di Singapore, Dave Ernsberger, co-presidente di S&P Global Commodity Insights, ha affermato che “se ci sarà un surplus massiccio, se il petrolio russo continuerà ad affluire sul mercato, se l’accumulo di scorte si fermerà e parte di questo petrolio entrerà nelle scorte commerciali, i contango esploderanno e potremo assistere a un prezzo ancora più basso”.
Il greggio Brent è attualmente scambiato a oltre 66 dollari al barile, a 66,28 dollari al momento della stesura di questo articolo. Il West Texas Intermediate è stato scambiato a 62,57 dollari al barile. Ciò significa che S&P Global prevede un rischio immediato di ribasso di oltre 10 dollari al barile, sulla base di diversi “se”.

Brent da tradingeconomics
Il petrolio russo sembra destinato a continuare ad affluire sul mercato, anche se le minacce di nuove sanzioni statunitensi hanno fatto temere ai trader un’interruzione delle forniture, contribuendo oggi a spingere al rialzo il Brent e il WTI. Ciò suggerisce che il pericolo di un “enorme surplus” è piuttosto ipotetico in questo momento.
Inoltre, le scorte, almeno nell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (OCSE), rimangono contenute, significativamente al di sotto della media quinquennale, con solo lievi aumenti dall’inizio dell’anno. Secondo Oxford Energy, le scorte di petrolio greggio dell’OCSE sono aumentate solo di 4 milioni di barili dall’inizio dell’anno.
La Cina ha aumentato le proprie scorte in modo molto più attivo, sulla base dei dati relativi alle importazioni e al tasso di lavorazione delle raffinerie riportati regolarmente da Reuters. Questo è diventato un argomento a favore di previsioni più pessimistiche: se la Cina sta immagazzinando il greggio che acquista invece di utilizzarlo immediatamente, la domanda deve essere debole, secondo tale argomentazione.
Tuttavia, nonostante tutte le previsioni pessimistiche di un eccesso di offerta, il mercato rimane sensibile a qualsiasi interruzione dell’approvvigionamento. Ciò suggerisce che l’equilibrio tra domanda e offerta è più precario di quanto ipotizzato da tali previsioni.

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