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Analisi e studi

Pretendere tutto e subito: la miopia dei sovranari da tastiera (di Giuseppe PALMA)

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“Traditori” è l’accusa più frequente nei confronti dei membri del governo e della maggioranza. A rivolgerla sono coloro che, pur avendo il 4 marzo votato per le forze che compongono l’attuale maggioranza parlamentare, dal 2 giugno – cioè dal giorno successivo all’insediamento del governo – pretendono che l’esecutivo faccia tutto e subito. Urge questo, urge quest’altro e giù con le accuse di non essere in grado di invertire la rotta rispetto ai governi del passato.

Parliamoci chiaro. Andare al governo per cambiare le cose è una condizione necessaria ma non sufficiente. Serve infatti un sostegno di una parte dell’informazione (non a caso tutta schierata contro questo governo), ma soprattutto serve avere un apparato burocratico che sostenga l’indirizzo politico dell’esecutivo. Non è un caso neppure che il Pd, negli ultimi sei anni, abbia piazzato i suoi uomini in tutti i posti chiave. Dai dirigenti agli uscieri, dai funzionari ai passa-carte. Insomma, il governo Conte è come un re attorniato da una corte nemica.

E fin qui la situazione è conosciuta. Poi c’è l’azione di governo che, con le leve di sovranità monetaria da tutt’altra parte, può fare l’interesse nazionale cercando di convincere ora l’oste, ora chi anni fa ci ha fregato le chiavi di casa. Fino a marzo eravamo abituati a governi camerieri e servili, quindi tutto andava bene madama la marchesa, ma da giugno il timone della nave è passato nelle mani di chi – non volendo obbedire alla sovrastruttura europea – cerca quantomeno di trattare e di portare a casa la pellaccia, sapendo che di fronte c’è (al momento) un interlocutore più forte, un tiranno che non perdona.

Ma il punto è un altro. Quando si ha in mente qualcosa che, se rivelata, potrebbe suscitare una ritorsione da parte di chi ha le nostre chiavi di casa, un governo e una maggioranza parlamentare che hanno a cuore l’interesse nazionale non solo non rivelano ciò che hanno in testa, ma cercano di amicarsi chi detiene il destino di tutti noi.

Certo, ci sono cose che vanno quantomeno avviate come ad esempio una discussione concreta sull’abrogazione del vincolo del pareggio di bilancio in Costituzione, ma su tutto il resto – cioè su tutto quello che si vuole fare per ripristinare la sovranità costituzionale – bene fanno il governo e gli esponenti della maggioranza parlamentare a tenere un profilo basso. Fare in silenzio e senza anticipare le mosse al nemico, purché si abbia un obiettivo ed una strategia politica.

Io sono figlio di un operaio e di una contadina, che da ragazzo mi dicevano sempre: “fatti amico il carceriere fino al giorno in cui riuscirai a fregargli le chiavi per scappare“.

Giuseppe PALMA

 

 

 


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