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PREPARIAMOCI AD UNA GUERRA COMMERCIALE UE USA. E RISCHIAMO DI PAGARE UN CONTO SALATO

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Cari amici,

i recenti viaggi di Macron e Merkel negli USA, oltre a mostrare le ovvie differenze fra la First Lady e la Premiére Dame, avevano come finalità il disinnesco della bomba commerciale che mette in pericolo i commerci tra i due blocchi: infatti i famosi dazi sull’import USA  di acciaio ed alluminio verso l’Europa non erano stati annullati, ma solo a sospesi sino a maggio. Il tempo è arrivato e l’accordo è ben lontano.

Gli USA richiedono la cancellazione di dazi europei verso gli USA, perchè su numerosi prodotti l’Unione pone dei dazi all’export USA, e su questo l’offerta della Merkel di un dimezzamento non ha avuto grosso successo. Gli USA hanno proposto una sorta di quote autoimposte da parte della UE , ma queste non sono state accettate perchè :

  • contrarie allo spirito del WTO;
  • contrarie allo spirito della UE.

Questo discorso naturalmente è poco comprensibile per gli USA e questo spiega la freddezza di Trump, che sicuramente l’atteggiamento di Macron per la prosecuzione del dialogo con l’Iran e quello tedesco, contrario alle sanzioni alla Russia, non hanno naturalmente aiutato a sciogliere.

La UE afferma di volersi presentare “Pronta” ad un eventuale conflitto commerciale con gli USA. Si tratta di un’aspettativa realistica? Francamente NO!

Iniziamo considerando esclusivamente le espotazioni di prodotti finiti in acciaio dalla UE agli USA:

Vediamo che la battaglia in corso è soprattutto per la difesa di interessi del Be-Ne-Lux e tedeschi. Anzi visto che questo è l’unico export rilevante del minuscolo Lussemburgo vi sarà un forte impegno diretto di Juncker in materia.

Se invece consideriamo il defivit commerciale USa nel suo complesso i dati sono questi:

Se consideriamo i singoli stati, quelli con surplus commerciale versi gli USA  sono, nell’ordine :

  • Germania, con 64 miliardi di dollari;
  • Italia con  28 miliardi di dollari;
  • Francia con 15 miliardi di surplus.

Al contrario per esempio l’Olanda ha un forte  deficit. Il caso della Germania è molto particolare perchè il surplus è ben superiore perfino al totale dell’import dagli USa, e lo stesso accade, anche se in scala minore per l’Italia.

Questo ci spiega quali economie europee sarebbero più esposte nei confronti di un’eventuale guerra comerciale con oltreoceano. L’Europa attuale, al contrario di quanto dica Juncker, NON può andare in guerra perchè è in surplus colossale e quindi estremamente esposta. Data la posizione commerciale del duo franco-germanico si può speigare l’inutile attivismo di Merkel e Macron. Le uniche eventuali ritorsioni europee potrebbero essere di carattere politico,  iniziando a guardare altrove dal punto di vista delle relazione economiche e politiche, cioè verso il superblocco cino-russo. Questo se da un lato aumenterebbe l’isolamento USA, dall’altro porterebbe ad una cambiamento degli equilibri mondiali di cui sarebbe difficile comprendere le conseguenze.

 


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