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Povertà e cipolle – che combina l’ISTAT?

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Un nostro assiduo lettore ci manda queste osservazioni che siamo controllando. per ora prendetele come un interessante spunto di discussione. Osservazioni e suggerimenti sono i benvenuti. 

 

 

Povertà e cipolle, come l’istat fa “sparire” milioni di poveri

Avete presente il film comico “onion movie”? Si tratta della parodia di un telegiornale americano chiamato “The Onion” (la pagina facebook ha 6 milioni di like), in grandi linee si può considerare l’equivalente di Lercio da noi. https://www.facebook.com/TheOnion/

Fra le notizie elencate nel film spicca questa, vi facciamo ascoltare questo piccolo spezzone di mezzo minuto. Riportiamo il testo:

https://www.youtube.com/watch?v=b3a1AX2SGhc

Giornalista: “Secondo le ultime statistiche l’87% dei cittadini americani è obeso, il ministro della sanità ha deciso di risolvere il problema”

Ministro: “In seguito al dilagare dell’obesità negli Stati Uniti, siamo costretti ad aumentare la massa grassa nella definizione di obesità dal 50% fino al 90%”

Giornalista: “La modifica che riduce il numero di americani obesi da 200 a 185 milioni ha riscosso consensi in tutta la nazione”

Cittadino obeso: “Era finalmente ora che il governo si decidesse a fare qualcosa per questo problema, io non voglio essere obeso, se no per me è un vero casino”

Onion Movie è stato girato nel 2008, lo stesso principio è stato applicato nel 2015 dall’Istat per abbassare (si spera involontariamente) la povertà assoluta in Italia, cambiando il metodo di conteggio che adesso andremo ad analizzare.

Tutto è partito da questa immagine che girava su Twitter, condiviso dallo stesso Rinaldi https://twitter.com/Rinaldi_euro/status/1033603748579475457 , in cui mostrava il numero di poveri dal 2005 al 2017, i dati del grafico attribuiti all’Istat sono confermati da Openpolis https://www.openpolis.it/numeri/la-crescita-della-poverta-assoluta/ e dal sole 24 ore http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-11-16/un-giovane-dieci-vive-poverta-assoluta-allarmante-situazione-minori-204048.shtml?uuid=AEIMcKDD

Andiamo ricontrollare questi dati direttamente dal sito dell’Istat, ecco cosa ho scoperto: i dati riportati nella foto sono sottostimati! Infatti leggendo i report degli scorsi anni risulta invece

2011 – 3.415.000 unità (5,7%) https://www.istat.it/it/files//2012/07/Poverta2011.pdf0

2012 – 4.814.000 unità (8,0%)

https://www.istat.it/it/files//2013/07/povert%C3%A0-2013-def.pdf

2013 – 6.020.000 unità (9,9%) https://www.istat.it/it/files//2014/07/pov_2013_finale.pdf

Chi dei due ha ragione dunque? Il report del 2014 uscito il 15 Luglio 2015, in pieno governo Renzi. Qui leggiamo all’inizio:

Le stime diffuse in questo Report provengono dall’Indagine sulle spese delle famiglie che ha sostituito la precedente Indagine sui consumi. Le modifiche sostanziali introdotte hanno reso necessario ricostruire le serie storiche dei principali indicatori a partire dal 1997; i confronti temporali possono essere effettuati esclusivamente con i dati in serie storica allegati e non con quelli precedentemente pubblicati.”

https://www.istat.it/it/files//2015/07/Povert%C3%A0_2014.pdf

E “magicamente” milioni di poveri scompaiono dal conteggio:

Nel 2011 si passa da 3.415.000 a 2.652.000, cioè 763.000 poveri scomparsi (-22%)

Nel 2012 si scende da 4.814.000 a 3.552.000, ossia 1.262.000 poveri in meno (-26%)

Ma soprattutto nel 2013 si passa da 6.020.000 a 4.420.000, pari alla bellezza di 1.600.000 poveri “spariti” (-27%)

Come se da un anno all’altro scomparissero Torino o Milano. Dopo il “ricalcolo” l’andamento percentuale degli ultimi 5 anni è andato così

2013 – 4.420.000

2014 – 4.102.000 (-7,2%)

2015 – 4.598 (+12,1%)

2016 – 4.742 (+3,1%)

2017 – 5.058 (+6,7%)

Usiamo le stesse percentuali dell’andamento del grafico ma continuando con il vecchio metodo, i risultati probabilmente sono leggermente sottodimensionati rispetto alla realtà

2013 – 6.020.000

2014 – 5.587.000 (-7.2%)

2015 – 6.263.000 (+12,1%)

2016 – 6.457.000 (+3,1%)

2017 – 6.890.000 (+6,7%)

Capito? La povertà assoluta in Italia non è di 5.000.000 come hanno riportato i principali giornali, ma ben più alta! Nel 2017 sempre secondo l’Istat la popolazione in Italia ammonta a 60.220.000 persone, dunque il dato di 6,89 milioni di persone che abbiamo ricavato corrisponde all’11,4% della popolazione!

Col nuovo metodo è calata anche la povertà relativa nel 2013 (stimata in 972,52€ per una famiglia di due componenti), col vecchio metodo colpiva 10.048.000 persone (il 16,6%) mentre col ricalcolo sono scese a 7.822.000 persone (il 13%). Qui sono “sparite” dal conteggio ben 2.226.000 di individui!

Per calcolare la povertà assoluta occorre usare questa funzione https://www.istat.it/it/dati-analisi-e-prodotti/contenuti-interattivi/soglia-di-poverta

Mettete come anno “tutti” e scoprirete le differenze di anno in anno. Lasciamo a voi scoprire le differenze fra nord, centro e sud e fra grandi, medi e piccoli comuni. Per il singolo individuo fra i 18-59 anni si varia (riferito al 2017) dai 560,82€ di una città del mezzogiorno con meno di 50.000 abitanti fino agli 826,73€ di una metropoli del settentrione con almeno 250.000 abitanti.

Conclusioni:

Da internet abbiamo accesso a tutte le fonti delle informazioni, infatti i vecchi documenti Istat sono ancora reperibili. Il fatto che nel 2017 l’Istat abbia rilevato il dato della povertà assoluta più alto dal 2005 è vero, ma i giornali che hanno pubblicato la notizia del record di povertà si sono dimenticare di ricordarci (qui prodest?) che sono stati modificati i parametri di calcolo a partire dal report dell’anno 2014 (pubblicato nel Luglio 2015). I governi tecnici di Monti e Letta hanno fatto schizzare la povertà da fine 2011 a fine 2013 da 3.415.000 a 6.020.000 unità, cioè il 76% in più. Ed è stato il mezzogiorno d’Italia ancora una volta a pagare le nefaste conseguenze dell’austerity, basta controllare i dati separati di nord, centro e sud. Oggigiorno molto probabilmente la povertà assoluta colpisce ben oltre il 10% della popolazione.


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