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Portiamo la frittura dell’olio usato a fare la spesa!!!

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Vorrei con questo articolo richiamare l’attenzione sulle plastiche, e su come vengono usate e scaricate (purtroppo oggi si sente molto parlare delle plastiche presenti in mare) delle loro problematiche che creano in natura. Riciclare oggi è diventato un bisogno sia economico che di carattere di sostenibilità, anche l’olio fritto scaricato in ambiente crea problemi devastanti come: disperso nell’acqua, è in grado di formare una pellicola impermeabile che porta alla morte, per mancanza di ossigeno, di ciò che vive al di sotto di essa.

Se bruciato, quell’olio introduce nell’atmosfera sostanze inquinanti in grado di determinare intossicazioni e malattie. L’olio esausto non si getta a caso ma va necessariamente smaltito in maniera corretta, anche perché riciclare l’olio usato ha grossi vantaggi economici, come il lubrificante vegetale per le macchine agricole, bio-diesel, ma soprattutto materiale plastico ecosostenibile. Dai laboratori Bio-on, per esempio, dall’olio di frittura usato nasce la bioplastica. Bio-on, quotata all’Aim su Borsa Italiana e attiva nel settore della bioplastica di alta qualità, presenta una nuova scoperta: è possibile utilizzare olio di frittura usato, per produrre Minerv PHAs, il biopolimero di Bio-on, naturale e biodegradabile al 100 per cento.

Questa ricerca  permette di attingere alle enormi quantità di questo prodotto di scarto – spiega Marco Astorri, presidente e Ceo di Bio-on – soprattutto in mercati Nord Americani e asiatici, dove il consumo di cibi fritti è elevato e la quantità di olio esausto supera, secondo una nostra stima, il miliardo di litri al giorno. L’olio esausto si aggiunge alle materie prime già utilizzate per produrre la bioplastica Bio-on, ma per la prima volta la fonte di carbonio che alimenta il processo produttivo del biopolimero è di natura lipidica. La bioplastica prodotta ha le stesse caratteristiche di quella generata partendo da altri scarti o sotto prodotti agro industriali. Un prodotto di scarto, che va smaltito con costi, anche ambientali elevati, diventa per noi una materia prima con cui alimentare i batteri che producono bioplastica PHAs”. Dobbiamo essere rispettosi verso la natura, cambiando le nostre abitudini giornaliere, vivere il quotidiano in armonia con la biosfera.

Daniele Parlante

 


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