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POPOLARE VICENZA: FINITO IL “GRANDE SUCCESSO” DELL’IPO, ORA E’ TEMPO PER I VECCHI AZIONISTI DI FARE I PROPRI INTERESSI !
Terminata come previsto l’offerta iniziale per Banca Popolare di Vicenza. I risultati sono i seguenti:
ATLANTE : oltre 90% dell’offerta (1,35 Milioni)
ALTRI INVESTITORI ISTITUZIONALI: poco più del 6,5% e meno di 100 milioni di euro
VECCHI AZIONISTI: circa 2,5% e 37,5 milioni di capitale.
Praticamente , nonostante le affermazioni di Iorio un flop colossale! Gli istituzionali, fondi di investimento assicurazioni etc, che di solito costituiscono il nerbo di queste operazioni, non si son fatti praticamente vedere ed i vecchi soci hanno dimostrato, giustamente, di non avere fiducia in questo management. Sarebbe interessante conoscere le strade prese dai “Grandi azionisti”, coloro che hanno subito appoggiato questa disastrosa opzione: avranno messo un po’ di soldi propri ?
L’operazione è stata talmente di successo che non dovrebbe neppure esserci quotazione del titolo, in quanto il flottante non raggiunge in minimo richiesto del 25%. Siamo sicuri però che la CONSOB, che già ha autorizzato “La IPO più pazza del mondo“, con 6 azioni a carico della società quotanda e mezzo CdA indagato, darà una deroga, magari considerando la quota in mano ad Atlante come flottante. Intanto forzatura più, forzatura meno, ci sta anche questo.
Che succederà al management ? Che succederà ai dipendenti ? Le prospettive per queste due categorie sono tetre, come prevedibile. Il nuovo padrone della Banca, l’amministratore del fondo Atlante Alessandro Penati (Quaestio Sgr) ha affermato che si può “vendere la banca, fonderla,spezzettarla” o, una volta ristrutturata, si può “fare una Ipo a un prezzo più alto” dei 10 centesimi attuali, e che “per la ristrutturazione di una banca ci vogliono 3 anni, ma io conto di riuscirci anche in 18 mesi” . Chi ricorda il piano industriale alternativo che avevamo proposto in collaborazione con l’associazione “Noi che credevamo nella BPVi” rilegge in queste parole nient’altro che le nostre proposte, solo che noi non volevamo farlo a danno degli azioni risparmiatori, ma a loro tutela e con il loro aiuto. Invece quest’operazione avverrà dopo aver distrutto i loro poteri, i loro risparmi e le loro speranze e già circolano voci di corridoio su cessioni delle controllate “Multicredito” e “Farbanca”, voci tutte da controllare.
Comunque, come abbiamo già scritto, questa può essere l’occasione del riscatto e del ristoro finanziario per i piccoli azionisti: la presenza di Atlante garantisce la disponibilità di ampie risorse finanziarie per rimborsare una ampia fetta dei soci che sono stati danneggiati dalla banca. L’associazione noi che credevamo nella BpVi , con cui collaboriamo e che raccoglie i piccoli e medi azionisti, organizza un incontro sabato 7 Maggio nella Sala Leone XIII con tutti i soci e gli azionisti interessati in cui saranno presentate tutte le opzioni di azione legale, in collaborazione con importanti studi specializzati nella tutela dei piccoli azionisti di Milano. Il titolo è tutto un programma “METTIAMO IN MORA LA BANCA!”. L’occasione per recuperare, almeno in parte , i propri investimenti
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