Piloti Britannici hanno addestrato quelli cinesi contro le tattiche della NATO

La RAF è percorsa da uno scandalo che mette a rischio la sicurezza nazionale e la vita dei piloti. Secondo i funzionari della Difesa, fino a 30 Top Gun britannici, tra cui ex piloti delle Red Arrows, la pattuglia acrobatica nazionale, stanno trasmettendo conoscenze ed esperienze vitali all’Esercito Popolare di Liberazione (PLA), minacciando seriamente la sicurezza nazionale.

Non stanno violando le leggi vigenti, ma sono stati messi nel centro del mirino dal ministro delle Forze armate del Regno Unito, che ha dichiarato che la legislazione sarà presto modificata per impedire ai veterani di aiutare un avversario straniero, in particolare quello che viene definito la nostra “minaccia numero 1”.

Il ministro ha rivelato che coloro che ricoprono ruoli di responsabilità militare, e di remunerazione elevata, sono già stati avvertiti dei rischi che corrono se decidono di aiutare i paesi avversari, per la loro carriera e la loro paga. Nel mentre il controspionaggio indaga e il ministro si prepara a emettere una specifica legislazione che renda illegale aiutare paesi non alleati anche al termine del periodo di servizio. Insomma basta mercenari britannici al servizio di potenze avversarie.In questo caso, dopo un primo avvertimento, questo genere di comportamenti diventerà un reato.

Intanto fra i colleghi di questi piloti cresce la rabbia. Il contrammiraglio in pensione Chris Parry ha dichiarato: “Questi potenziali traditori dovrebbero essere nominati, svergognati e messi al bando. Sono disgustato dal fatto che la gente pensi che prendere soldi per servizi che migliorano la capacità di un regime totalitario di prevalere sui Paesi democratici sia in qualche modo giusto”.

La prossima settimana, il ministro dell’Interno Suella Braverman presenterà nuove leggi che obbligano chiunque agisca per conto di una potenza straniera a registrarsi presso il governo britannico. Chi non lo fa rischia fino a cinque anni di carcere. Un modo per mettere uno stop a un comportamento ritenuto da molti degno non di professionisti, ma di mercenari traditori.