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PIANO B. Italia sempre più in difficoltà, la politica non può stare a parlare d’altro: preparare l’alternativa sovranista. Di Francesco Storace

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In Europa da vassalli, occorre cominciare a pensare alla via d’uscita. Riunire gli economisti, dare una piattaforma al centrodestra
Il Senato; Roma mafiosa che non si può dire; il “diritto alle vacanze” di Ignazio Marino; i verbali di Buzzi; le paturnie di Alfano, (sgradito a destra e schifato a sinistra).
La politica italiana ci farà morire, mentre l’Europa ci vassalla con la moneta unica e i suoi criteri da usuraio, lasciandoci peraltro soli a strillare in balia dell’immigrazione. Sulle tasse manco a parlarne.
Una politica seria sbatterebbe in faccia a chi ci strangola un Piano B e saluterebbe la tavolata imbandita con i quattrini nostri, il sangue nostro, il Padre Nostro.
Invece, parlano d’altro, e quello che fa imbestialire e’ l’atteggiamento di un centrodestra troppo preso a schivare fendenti al proprio interno con le gelosie da leadership di Berlusconi verso Salvini e una comunicabilità che appare sempre più complessa tra Salvini e la Meloni. Tanto più che paiono illudersi di poter fare a meno del resto della truppa, l’intendenza seguira’… Ma nemmeno per idea se non ci sono programmi chiari. Benzina per l’astensionismo se non si fanno i conti seriamente con le idee di tutti.
Ad esempio, una strategia alternativa sulla moneta. Se l’Europa non onora le sue cambiali verso di noi, chi ha a cuore la sovranità nazionale, l’interesse del nostro popolo, l’avvenire dei nostri figli, ha il dovere di guardarsi attorno. E magari chiedere umilmente consiglio a quel vasto mondo di studiosi no euro, che hanno le carte in regole per spiegare – prima di qualunque decisione da prendere – che cosa può e deve succedere.
Ecco, da quell’arcipelago di professori mi aspetto una proposta di slancio, che preceda l’evento che Salvini vuole organizzare per novembre, e dia il via ad una piattaforma di contenuti per tutto il cosiddetto mondo sovranista.
So che in questi giorni ci sono conciliaboli per dare una frustata ad una politica immobile, che consegna all’astensionismo le speranze vane di decine di milioni di italiani. Ci sono risorse intellettuali, penso a personalità come Paolo Savona e Antonio Rinaldi, insieme a molti altri illustri professori, che ora devono sentire il dovere di formulare il Piano B per la nazione italiana. Discutere l’uscita dall’euro non è una tragedia:  predisporre dei piani dettagliati per un eventuale ritorno alla propria valuta significa salvaguardare il paese da catastrofi che potrebbero portare la popolazione a disagi ancora superiori a quelli a cui purtroppo siamo abituati da molto tempo in questa convivenza con la moneta unica. Persino la Merkel due anni fa si scomodo’ nel proclamare che se la Germania avesse per caso un Piano B esso dovrebbe essere distrutto. A testimonianza del fatto che proprio i tedeschi sono stati i primi a predisporne uno per salvaguardare la propria nazione per l’eventuale ritorno al proprio amato Marco. Questo è molto importante da denunciare. A dimostrazione che loro sono i primi a tutelarsi.
Noi, invece, stiamo a parlare d’altro. E’ ora che serve il sasso nello stagno. E lo può lanciare chi ha le carte in regola. Chi vuol stare nel centrodestra cominci ad ascoltare parole serie su quello che adesso sconvolge la vita degli italiani.

Il Senato; Roma mafiosa che non si può dire; il “diritto alle vacanze” di Ignazio Marino; i verbali di Buzzi; le paturnie di Alfano, (sgradito a destra e schifato a sinistra).La politica italiana ci farà morire, mentre l’Europa ci vassalla con la moneta unica e i suoi criteri da usuraio, lasciandoci peraltro soli a strillare in balia dell’immigrazione. Sulle tasse manco a parlarne.Una politica seria sbatterebbe in faccia a chi ci strangola un Piano B e saluterebbe la tavolata imbandita con i quattrini nostri, il sangue nostro, il Padre Nostro.Invece, parlano d’altro, e quello che fa imbestialire è l’atteggiamento di un centrodestra troppo preso a schivare fendenti al proprio interno con le gelosie da leadership di Berlusconi verso Salvini e una comunicabilità che appare sempre più complessa tra Salvini e la Meloni. Tanto più che paiono illudersi di poter fare a meno del resto della truppa, l’intendenza seguirà…

Ma nemmeno per idea se non ci sono programmi chiari. Benzina per l’astensionismo se non si fanno i conti seriamente con le idee di tutti.Ad esempio, una strategia alternativa sulla moneta. Se l’Europa non onora le sue cambiali verso di noi, chi ha a cuore la sovranità nazionale, l’interesse del nostro popolo, l’avvenire dei nostri figli, ha il dovere di guardarsi attorno. E magari chiedere umilmente consiglio a quel vasto mondo di studiosi no euro, che hanno le carte in regole per spiegare – prima di qualunque decisione da prendere – che cosa può e deve succedere.
Ecco, da quell’arcipelago di professori mi aspetto una proposta di slancio, che preceda l’evento che Salvini vuole organizzare per novembre, e dia il via ad una piattaforma di contenuti per tutto il cosiddetto mondo sovranista.So che in questi giorni ci sono conciliaboli per dare una frustata ad una politica immobile, che consegna all’astensionismo le speranze vane di decine di milioni di italiani. Ci sono risorse intellettuali, penso a personalità come Paolo Savona e Antonio Rinaldi, insieme a molti altri illustri professori, che ora devono sentire il dovere di formulare il Piano B per la nazione italiana. Discutere l’uscita dall’euro non è una tragedia:  predisporre dei piani dettagliati per un eventuale ritorno alla propria valuta significa salvaguardare il paese da catastrofi che potrebbero portare la popolazione a disagi ancora superiori a quelli a cui purtroppo siamo abituati da molto tempo in questa convivenza con la moneta unica.
Persino la Merkel due anni fa si scomodo’ nel proclamare che se la Germania avesse per caso un Piano B esso dovrebbe essere distrutto. A testimonianza del fatto che proprio i tedeschi sono stati i primi a predisporne uno per salvaguardare la propria nazione per l’eventuale ritorno al proprio amato Marco. Questo è molto importante da denunciare. A dimostrazione che loro sono i primi a tutelarsi.Noi, invece, stiamo a parlare d’altro.
E’ ora che serve il sasso nello stagno. E lo può lanciare chi ha le carte in regola. Chi vuol stare nel centrodestra cominci ad ascoltare parole serie su quello che adesso sconvolge la vita degli italiani.

Francesco Storace

L’originale è QUI


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