Idee & consigli
Pianifica il tuo futuro con un conto deposito al 4%
1.Pianifica il tuo futuro con un conto deposito al 4%
Negli ultimi anni si è registrato nel nostro Paese un sempre maggiore interesse per il conto deposito, una particolare tipologia di conto bancario le cui principali finalità sono il risparmio e l’investimento. Questo strumento finanziario non deve essere confuso con il conto corrente, che dal conto deposito si distingue per caratteristiche e finalità, anche se a esso è strettamente legato.
Il motivo per cui i conti deposito hanno una sempre maggiore attrattiva sui risparmiatori va ricercato nel fatto che essi sono ritenuti sicuri e a basso rischio e quindi particolarmente interessante per tutti coloro che desiderano attuare un’oculata pianificazione finanziaria, strategia lungimirante che guarda anche al futuro.
Prima di esaminare nel dettaglio le caratteristiche di questo strumento finanziario, vale la pena ricordare che la sua apertura, e consequenziale gestione, possono essere eseguite attraverso i canali tradizionali, ovvero recandosi in una filiale bancaria, oppure attraverso una procedura più snella collegandosi al portale web dell’istituto bancario; in quest’ultimo caso di parla di conto deposito online.
2.Conto deposito: cos’è e cosa serve per aprirne uno
Il conto deposito, come detto, è uno strumento pensato come forma di risparmio e investimento. Diversamente dal conto corrente, che è solo uno strumento di servizio, un conto deposito prevede un tasso di interesse attivo più o meno elevato. Viste le sue finalità, la sua operatività è alquanto limitata; di fatto si possono soltanto effettuare versamenti e prelievi, mentre non sono possibili tutte le operazioni che caratterizzano i conti correnti (addebiti di bollette, bonifici ricorrenti, pagamenti di imposte e tasse, acquisti online ecc.). Un conto deposito, inoltre, non potrà mai avere saldo negativo, cosa invece possibile per i conti correnti per i quali può essere concordato un determinato “scoperto di conto”.
Va comunque precisato che per l’apertura di un conto deposito è necessario essere titolari di un conto corrente che funge da conto di appoggio per i versamenti e i prelievi.
Normalmente non sono previste spese di apertura e chiusura per i conti deposito, ma essi sono comunque soggetti a tassazione, per la precisione:
- è dovuta imposta di bollo proporzionale alla giacenza a una determinata data e pari al 2 per mille della somma depositata;
- gli interessi attivi sono sottoposti a una ritenuta fiscale pari al 26%.
I requisiti principali per l’apertura di un conto deposito sono tre: maggiore età, residenza italiana, titolarità di un conto corrente.
Un conto deposito è ritenuto sicuro poiché la maggior parte degli istituti bancari che operano sul nostro territorio nazionale aderiscono al Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi il quale garantisce ogni cliente per le disponibilità che risultano presenti sul conto, sino alla cifra di 100.000 euro.
3.Conti deposito liberi e vincolati
I conti deposito possono essere liberi o vincolati; questa distinzione ha una notevole importanza perché la presenza di un vincolo incide sulla redditività del conto.
Un conto deposito libero (altrimenti detto non vincolato) si caratterizza per il fatto che l’intestatario del conto non è obbligato a tenere sul conto le somme versate, può ritirarle quando vuole senza dover sborsare una penale.
Come facilmente si può intuire, questa libertà nel poter gestire il denaro in modo molto flessibile ha alcune conseguenze. I conti non vincolati, infatti, hanno minori interessi, permettendo quindi un minore risparmio di somme per il futuro.
Quelli vincolati, invece, non prevedono che il titolare del conto possa svincolare le somme prima della scadenza stabilita dal contratto e questa minore flessibilità è premiata con un tasso attivo più elevato, in ogni caso, alcuni conti vincolati permettono lo svincolo anticipato in qualsiasi momento, se ne sente la necessità, accettando un tasso di interesse inferiore. La durata del vincolo può essere più o meno lunga: normalmente si va dai 6 ai 36 mesi, anche se possono esserci scadenze più lunghe dal momento che ogni istituto bancario propone prodotti specifici, con caratteristiche uniche, spesso create sulla base delle esigenze dei propri clienti.
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