Economia
L’Asia comprerà più petrolio dagli USA che dal Medio Oriente, ma per una questione di prezzo
L’aumento dei prezzi del greggio mediorientale e il calo dei noli aprono un’opportunità di arbitraggio per il petrolio WTI statunitense. Previsto un aumento della domanda dall’Asia, anche in vista delle possibili mosse di Trump sulla Russia.

L’aumento dei prezzi dei greggi mediorientali ha aperto una finestra di arbitraggio per il West Texas Intermediate (WTI), che nelle prossime settimane dovrebbe essere acquistato in volumi maggiori dall’Asia, secondo quanto riferito da fonti commerciali a Reuters.
I prezzi dei principali tipi di greggio mediorientale, come il Dubai e il Murban, hanno registrato un aumento nelle ultime settimane sulla scia della forte domanda di greggio ad alto tenore di zolfo in Asia e della riduzione delle spedizioni di Murban. Inoltre, i prezzi dei greggi mediorientali destinati all’Asia sono aumentati questa settimana a causa dei timori che l’offerta russa a basso costo, favorita da Cina e India, possa subire interruzioni se il presidente degli Stati Uniti Donald Trump dovesse dare seguito alla sua minaccia di imporre “sanzioni” o dazi secondari agli acquirenti di petrolio russo.
Il WTI ora è più conveniente del greggio Murban degli Emirati Arabi Uniti, poiché il prezzo del greggio statunitense oscilla tra 0,30 e 0,75 dollari al barile al di sotto del prezzo del Murban, secondo fonti commerciali di Reuters.
All’inizio di giugno, ADNOC prevedeva un calo dei volumi di esportazione del suo greggio di punta Murban tra agosto 2025 e maggio 2026, poiché intende lavorare volumi maggiori di questo tipo di greggio a livello nazionale.
Il calo dei volumi di Murban destinati all’esportazione è principalmente il risultato di una maggiore lavorazione di questo tipo di greggio nella raffineria di Ruwais negli Emirati Arabi Uniti, nell’ambito di un processo di ottimizzazione delle materie prime dell’impianto, secondo ADNOC.
La società, che estrae quasi tutto il greggio di uno dei principali produttori dell’OPEC, gli Emirati Arabi Uniti, ridurrà le esportazioni di greggio Murban tra 100.000 e 177.000 barili al giorno da settembre 2025 a maggio 2026, secondo i piani di esportazione rivisti da ADNOC.
A tutti questi fattori si aggiunge il calo dei costi di trasporto delle superpetroliere che trasportano il greggio dalla costa del Golfo degli Stati Uniti ai principali centri di importazione in Asia, tra cui Singapore, la Cina e la costa occidentale dell’India, secondo i tassi di nolo citati da Reuters.
Gli acquirenti asiatici sono quindi pronti a sfruttare l’arbitraggio e i costi di trasporto più bassi per diversificare parte delle loro forniture dal Medio Oriente, che attualmente sembra più costoso del greggio statunitense. Tra l’altro l’acquisto dagli USA può favorire la conclusione degli accordi commerciali con gli USA, data la propensione di Trump all’incremento di export petrolifero.
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