Economia
Petrolio, gli USA riaprono al Venezuela: via libera a Chevron. Ma è un aiuto a Maduro?
L’amministrazione USA ha concesso a Chevron una licenza per riavviare la produzione e l’export di petrolio dal Venezuela. Una decisione controversa che, pur con vincoli stringenti, potrebbe fornire risorse indirette al regime di Maduro. Analisi dei fatti.

L’amministrazione Trump ha concesso a Chevron una licenza di sei mesi per riavviare la produzione e l’esportazione di petrolio in Venezuela, revocando un precedente divieto che faceva parte di una più ampia campagna di sanzioni contro il governo autoritario del presidente Nicolás Maduro, secondo quanto riferito da diverse testate giornalistiche, tra cui il Wall Street Journal e il Washington Post.
Il presidente venezuelano Maduro ha confermato la notizia giovedì su Venezolana de Televisión, l’emittente televisiva statale. Quindi ricomincia l’importazione negli USA del petrolio pesante venezuelano, così utile per le raffinerie del Golfo che, altrimenti, avrebbero dovuto importarlo dal Canada.
“Chevron è presente in Venezuela da 102 anni e voglio che continui a lavorare senza problemi per altri 100 anni”, ha dichiarato Maduro.
Chevron, che opera in Venezuela dagli anni ’20, aveva chiesto una licenza ampliata che le consentisse di riprendere le esportazioni e arginare la crescente influenza delle compagnie petrolifere di Cina, Russia, Iran e altri paesi nemici degli Stati Uniti.
La decisione dell’amministrazione Trump segue un recente scambio di prigionieri ad alto rischio, in cui 10 cittadini americani detenuti in Venezuela sono stati rilasciati in cambio di oltre 250 cittadini venezuelani espulsi dagli Stati Uniti. Sebbene i funzionari statunitensi neghino un collegamento diretto tra lo scambio e la licenza di Chevron, la tempistica riflette una più ampia ricalibrazione della politica tra Stati Uniti e Venezuela.
La mossa arriva solo quattro mesi dopo la revoca della licenza a causa della contestata rielezione di Maduro lo scorso luglio e del suo iniziale rifiuto di accettare i deportati statunitensi.
La nuova licenza, rilasciata dal Dipartimento del Tesoro, consente alla Chevron, con sede in Texas, di operare in Venezuela a condizioni rigorose che vietano qualsiasi pagamento diretto al regime di Maduro, comprese le tasse o le royalties. Però possono avvenire i pagamenti alle società petrolifere.
Chevron ha dichiarato al Wall Street Journal di non voler commentare la licenza, ma ha ribadito di rispettare tutte le leggi e le sanzioni statunitensi applicabili.
“Chevron conduce la propria attività a livello globale in conformità con le leggi e i regolamenti… anche in Venezuela”, ha dichiarato al quotidiano il portavoce di Chevron Bill Turenne.
Il Miami Herald, citando fonti, ha riferito che la compagnia petrolifera pagherà il regime di Maduro in barili di petrolio invece che in contanti attraverso una “licenza specifica”.
“Sebbene non possiamo parlare di licenze specifiche, il governo degli Stati Uniti non permetterà al regime di Maduro di trarre profitto dalla vendita di petrolio”, ha dichiarato un funzionario del Dipartimento di Stato al Miami Herald, partner giornalistico di WLRN.
Né il Dipartimento del Tesoro né il Dipartimento di Stato hanno rilasciato dichiarazioni ufficiali sulla concessione della licenza a Chevron.
Il deputato statunitense Mario Díaz-Balart, in un post sui social media su X e in un’intervista sabato con il giornalista cubano Mario J. Pentón, ha affermato che lui e gli altri due legislatori repubblicani della Florida meridionale sostengono la nuova licenza Chevron perché le sue disposizioni non aiutano direttamente Maduro. I legislatori si erano precedentemente opposti alla licenza generale.
“Non importa cosa dice il regime di Maduro, non riceveranno alcun beneficio”, hanno scritto ciascuno sui propri account X senza fare riferimento diretto alla questione della licenza Chevron-Venezuela.
Ma l’ex deputata di Miami Debbie Mucarsel-Powell ha criticato aspramente i tre repubblicani, scrivendo su X che la licenza Chevron avvantaggia chiaramente Maduro e il suo regime.
Mario, Carlos y María: ustedes saben muy bien que este “arreglo” beneficia a Maduro. Dejen la hipocresía a un lado y no insulten la inteligencia de los venezolanos, que entienden muy bien lo que está haciendo esta administración. Todo es por beneficio propio y para enriquecer los… https://t.co/AU2pHxV3I6
— Debbie Mucarsel-Powell (@DebbieforFL) July 24, 2025
“Mario, Carlos e Maria… mettete da parte l’ipocrisia e non insultate l’intelligenza dei venezuelani, che capiscono molto bene cosa sta facendo questa amministrazione [Trump]”, ha scritto. “Tutto per il proprio tornaconto e per riempire le tasche di chi detiene il potere”.
Qualsiasi cifra giunga in Venezuela, anche indirettamente, viene ad essere comunque un sostegno per Maduro, perché forniscono risorse a un sistema economico che, senza il petrolio, non potrebbe reggere.
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