Economia
Petrolio russo: crolla il prezzo, ma anche il costo del suo trasporto verso l’India e diventà più conveniente
Il petrolio russo sta diventado sempre più conveniente per l’India: scende il prezzo, ma questo fa calare anche il costo del suo trasporto e dei servizi assicurativi, perché rientra al di sotto del tetto del prezzo del G7

Il costo del trasporto del greggio russo dai suoi porti nel Mar Baltico all’India è diminuito questo mese, poiché il prezzo del greggio di punta della Russia, l’Urals, è sceso all’inizio di aprile al di sotto del tetto massimo fissato dal G7, aumentando così la disponibilità di petroliere.
Il meccanismo di tetto massimo fissato dal G7 e dall’UE stabilisce che le spedizioni di greggio russo verso paesi terzi possono avvalersi di assicurazioni e finanziamenti occidentali se i carichi sono venduti a un prezzo pari o inferiore al tetto massimo di 60 dollari al barile.
Il prezzo dell’Urals , benchmark del petrolio russo-europeo, è sceso sotto i 60 dollari al barile all’inizio di questo mese, quando i benchmark internazionali sono crollati a causa della crisi dei mercati provocata dai dazi statunitensi e dai timori per l’economia globale.
Di conseguenza, le spedizioni conformi al prezzo massimo possono essere effettuate dai porti baltici della Russia verso l’India tramite petroliere, trader e assicuratori di proprietà di società occidentali. Giovedì il prezzo dell’Urals a Primorsk era di 53,50 dollari al barile. Questo ha un curioso vantaggio: cadono anche i prezzi dei servizi assicurativi e di trasporto, perché ci si può valere delle normali petroliere e non di quelle “Ombra”, e quindi il prezzo per l’India diventa ancora più conveniente.
Ad aprile, secondo i dati citati da Reuters, le tariffe di trasporto per l’invio di petrolio Urals dai porti russi di Primorsk e Ust-Luga all’India sono scese a circa 6 milioni di dollari per spedizione di sola andata, in calo rispetto ai 7 milioni di dollari di fine marzo.
Le tariffe di trasporto del greggio russo hanno raggiunto il massimo annuale a febbraio e marzo, dopo che le sanzioni statunitensi di gennaio hanno colpito decine di petroliere che trasportavano greggio russo verso l’Asia e i trader si sono affrettati ad accedere a navi non soggette a sanzioni.
Il prezzo più basso del greggio russo questo mese potrebbe colpire l’economia russa, casuando una riduzione dei relativi flussi finanziari.
Il crollo del mercato petrolifero potrebbe rappresentare un rischio per l’economia russa, ha affermato la scorsa settimana il governatore della Banca centrale russa Elvira Nabiullina.
L’escalation delle guerre tariffarie potrebbe avere un impatto negativo sull’economia russa, secondo quanto riportato dall’agenzia di stampa TASS citando le parole della governatrice ai legislatori russi in parlamento.
“Il principale canale di influenza potrebbe essere rappresentato dalle fluttuazioni dei prezzi del petrolio, da un calo dei prezzi del petrolio”, avrebbe affermato Nabiullina.
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