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Petrolio russo a prezzo di saldo: le “Teapot” cinesi fanno incetta di greggio ESPO con sconti record
Sconti record sul greggio ESPO e nuove quote governative: le raffinerie indipendenti dello Shandong tornano a fare scorta di petrolio russo mentre le statali restano a guardare.

Le raffinerie indipendenti cinesi stanno accelerando gli acquisti della miscela di greggio ESPO dell’Estremo Oriente russo, poiché alle raffinerie cinesi sono state assegnate nuove quote di importazione e lo sconto sul greggio russo ha raggiunto livelli record, hanno riferito martedì alcuni trader a Reuters.
Dopo aver perso le opportunità di acquisto di greggio per gran parte del quarto trimestre, a causa della mancanza di quote che consentissero le importazioni, le raffinerie cinesi, in particolare le cosiddette “teapot” della provincia di Shandong, sono tornate sul mercato alla ricerca di affari vantaggiosi.
Lo sconto sulla miscela ESPO russa caricata a gennaio è aumentato fino a raggiungere il livello record di 7-8 dollari al barile al di sotto dell‘ICE Brent alla consegna nei porti cinesi, secondo quanto riferito da tre trader a Reuters.
Gli sconti sono aumentati rapidamente da 5-6 dollari al barile all’inizio di dicembre al livello record attuale di 7-8 dollari al barile, poiché le ultime sanzioni statunitensi nei confronti dei produttori russi Rosneft e Lukoil stanno facendo scendere il prezzo dei greggi russi.
Mentre le teapot, le piccole raffinerie cinesi, accelerano gli acquisti di ESPO, le principali raffinerie statali cinesi sono ancora titubanti ed evitano per lo più i carichi spot di ESPO, un tipo di greggio leggero e dolce spedito dai porti dell’Estremo Oriente russo. Anche la riduzione degli acquisti da parte delle raffinerie statali sta pesando sul prezzo della miscela ESPO.
Anche l’Urals, la miscela di greggio russa di punta, sta risentendo delle implicazioni delle sanzioni e della riduzione delle importazioni da parte dell’India, e lo sconto dell’Urals si è ampliato rispetto al prezzo dell’ICE Brent.
Nei porti cinesi, lo sconto per il greggio Urals con carico a dicembre ha superato i 10 dollari al barile rispetto al Brent, secondo quanto riferito da fonti commerciali a Reuters.
Nonostante le recenti pesanti sanzioni statunitensi contro la Russia, gli sconti dell’ESPO e dell’Urals rimangono troppo allettanti per essere ignorati dalle raffinerie cinesi.
Queste raffinerie dispongono ora di nuove quote di importazione rilasciate dal governo, che aumentano il loro appetito per il greggio a basso costo. Dato che lavorano quasi esclusivamente per il mercato interno, e comunque non direttamente per i mercati occidentali, hanno poco da temere dalle sanzioni americane ed europee.
Le raffinerie indipendenti hanno esaurito le loro precedenti quote già a ottobre e stavano aspettando una nuova emissione alla fine dell’anno. Le autorità hanno emesso quote per un volume totale superiore rispetto a quello dello scorso anno.
Domande e risposte
Perché le raffinerie cinesi indipendenti stanno comprando ora il petrolio russo? Le raffinerie indipendenti, note come “teapots”, hanno ricevuto nuove quote di importazione dal governo cinese per il nuovo anno, dopo averle esaurite nel trimestre precedente. Contemporaneamente, il prezzo del petrolio russo ESPO è sceso notevolmente a causa delle sanzioni occidentali, offrendo sconti record di 7-8 dollari al barile rispetto al Brent. Questa combinazione di disponibilità burocratica e convenienza economica ha reso l’acquisto estremamente vantaggioso per queste aziende orientate al profitto.
Qual è la differenza di comportamento tra le raffinerie statali e quelle private in Cina? Le grandi raffinerie statali cinesi stanno adottando un approccio cauto, evitando per lo più i carichi “spot” di greggio ESPO russo. Questa esitazione è dovuta probabilmente alla volontà di non esporsi eccessivamente ai rischi legati alle sanzioni internazionali o per mantenere relazioni commerciali equilibrate. Al contrario, le raffinerie private (teapots) sono più agili e meno vincolate politicamente sulla scena internazionale, concentrandosi quasi esclusivamente sul margine economico derivante dal basso costo della materia prima.
In che modo le sanzioni USA stanno influenzando il prezzo del petrolio russo in Cina? Le recenti sanzioni imposte dagli Stati Uniti su produttori come Rosneft e Lukoil hanno ridotto la platea di acquirenti internazionali disposti a trattare il greggio russo, creando un eccesso di offerta su specifici mercati. Questo ha costretto i venditori russi ad aumentare gli sconti per rendere il loro prodotto attraente. Di conseguenza, il prezzo del greggio russo è sceso, avvantaggiando paradossalmente gli acquirenti cinesi che possono importare energia a costi molto inferiori rispetto ai concorrenti globali.







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