Seguici su

Economia

Petrolio in calo: l’OPEC sotto pressione. La Nigeria resiste e investe!

l valore del paniere OPEC scende del 6,8% ad aprile 2025: un’analisi dettagliata sul mercato petrolifero globale. Scopri come la Nigeria, nonostante il calo dei prezzi, si conferma leader africano con nuovi investimenti e una crescita economica sorprendente. Le sfide e le prospettive future per il petrolio e l’Africa.

Pubblicato

il

Ad aprile 2025, il valore del paniere di riferimento dell’OPEC (ORB) ha registrato un calo significativo del 6,8% su base mensile, attestandosi a una media di 68,98 dollari al barile, secondo l’ultimo rapporto mensile dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio. Un calo significativo che potete osservare nel seguente grafico:

Prezzo del petrolio del basket OPEC+

Questo ribasso, pari a 5,02 dollari, è stato influenzato dalla diminuzione dei prezzi di tutti i principali benchmark del greggio e da una riduzione dei prezzi ufficiali di vendita nella maggior parte dei mercati globali. Da inizio anno, il valore medio dell’ORB si è fermato a 74,82 dollari al barile, in calo del 10,6% rispetto al 2024, evidenziando una pressione ribassista persistente sul mercato petrolifero. questo non verrà sicuramente a migliorare i rapporti nel cartello, perché tutti cercheranno di compensare i minori prezzi con maggiori estreazioni.

CPressione un po’ su tutti

Tutte le componenti del paniere OPEC hanno subito una contrazione, comprese quelle provenienti dall’Africa. I greggi dell’Africa occidentale e settentrionale, come Bonny Light, Djeno, Es Sider, Rabi Light, Sahara Blend e Zafiro, hanno registrato un calo medio di 4,77 dollari (-6,7%), attestandosi a 66,85 dollari al barile.

Le qualità destinate a più mercati, come Arab Light, Basrah Medium, Iran Heavy e Kuwait Export, sono scese in media di 5,11 dollari (-6,8%), raggiungendo 69,89 dollari al barile. Anche il Murban e il Merey hanno subito riduzioni rispettivamente del 6,7% e del 7,2%, con prezzi che si sono assestati a 67,73 e 56,72 dollari al barile. Questi dati riflettono un mercato petrolifero globale sotto pressione, nonostante una domanda mondiale di petrolio prevista in aumento di 1,3 milioni di barili al giorno nel 2025.

Nigeria e Africa, che sta succedendo e dove si sta andando?

Nonostante tutto, comprese guerre e dazi di Trump, l’economia mondiale continua a crescere, con una previsione di espansione del 2,9% nel 2025, leggermente ridotta rispetto al 3,1% previsto per il 2026. In questo contesto, la Nigeria, il maggiore produttore di petrolio africano, dimostra una notevole resilienza.

Le esenzioni tariffarie degli Stati Uniti su gas e petrolio, insieme al limitato commercio bilaterale con Washington, proteggono l’economia nigeriana da impatti significativi. Il PMI di Stanbic IBTC Bank Nigeria ad aprile si è attestato a 54,2, segnalando una continua espansione del settore privato per il quinto mese consecutivo, con una crescita dell’output al ritmo più veloce da gennaio 2024 e un aumento dell’occupazione al livello più alto degli ultimi otto mesi.

PMI Nigeria settore privato, che mostra una bella espansione

Resta un’incognita legata l’incremento dei costi delle materie prime e la svalutazione della valuta locale hanno spinto al rialzo i prezzi di input e output, mantenendo vive le pressioni inflazionistiche.

Sul fronte della produzione africana, la Nigeria si conferma leader con 1,471 milioni di barili al giorno, seguita da Libia (1,263 milioni) e Algeria (912 mila). Solo il Congo ha mantenuto stabile la propria produzione a 260 mila barili al giorno, mentre gli altri Paesi africani hanno registrato cali.

Posizione Paese Produzione petrolifera in migliaia di barili giorno  Variazione marzo/aprile
1 Nigeria 1471 -28
2 Libia 1263 -14
3 Algeria 912 -1
4 Congo 260 0
5 Gabon 222 -1

Intanto, la Nigeria avanza con nuovi progetti petroliferi, come il Kolmani Integrated Development Project tra Bauchi e Gombe, che ha ricevuto le necessarie autorizzazioni governative, segnando un passo avanti per il settore energetico nazionale. Anche Exxon sta investendo pesantemente nel settore offshore soprattutto, dopo aver ceduto le proprie attivvità onnshore. Al contrario Shell è completamente uscita dal Paese.

In un contesto di incertezze globali, la Nigeria si distingue per la sua capacità di navigare le complessità del mercato petrolifero, mantenendo ottimismo per il futuro nonostante le sfide inflazionistiche e geopolitiche. Dangote, la grande raffineria nazionale,  poi permette di avere l’affidabilità garantita dal fatto di poter servire un mercato interno vivo ed in crescita. Questo apese è uno di quelli che , nel bene o nel male, potrà permettere uno sviluppo energeetico con pochi sbalzi, nonostante i dazi di Trump.

 

 

 


Telegram
Grazie al nostro canale Telegram potete rimanere aggiornati sulla pubblicazione di nuovi articoli di Scenari Economici.

⇒ Iscrivetevi subito


E tu cosa ne pensi?

You must be logged in to post a comment Login

Lascia un commento