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Energia

Petrolio: mai nella storia così tanti stanno scommettendo sul ribasso dei prezzi

Per la prima volta sul mercato del petrolio gli operatori che scommettono su un ribasso, quindi hanno posizione “corte”, di vendita a termine, sono di più di coloro che scommettono su posizioni “Lunghe”, cioè su un suo rialzo. Questo è significativo della crisi attesa

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Il prezzo del greggio Brent è attualmente di 72,14 dollari al barile, con un leggero aumento di 0,17 dollari (+0,24%) per la giornata di venerdì, Tuttavia, dietro questo piccolo rialzo c’è una storia molto più grande che si sta svolgendo sui mercati petroliferi: secondo l’investitore energetico e commentatore di mercato Eric Nuttall, la domanda finanziaria di petrolio, nota come “lunghezza netta”, è scesa al punto più basso della storia.

In sostanza, la “lunghezza netta si riferisce alla differenza tra il numero di investitori che scommettono sull’aumento dei prezzi del petrolio (posizioni lunghe) e quelli che scommettono sul loro calo (posizioni corte). Chi scommette su un rialzo  compra al prezzo attuale, sperando in un amento, chi invece scommette su una posizione a breve, vende a termine sperando di riacqusitare a un prezzo più basso.  Quando la lunghezza netta è bassa, significa che c’è una minore convinzione che i prezzi aumenteranno.

Ciò che è ancora più sorprendente è che, per la prima volta in assoluto, il mercato cartaceo del Brent è “net short”. Ciò significa che ora ci sono più investitori che scommettono sul calo dei prezzi del petrolio rispetto a quelli che si aspettano un aumento. Questo dato è significativo perché è raro vedere un tale pessimismo sul mercato, soprattutto quando le scorte fisiche globali di petrolio stanno diminuendo al ritmo di circa un milione di barili al giorno.

Perché questo è importante? In genere, quando l’offerta di petrolio è bassa, i prezzi tendono a salire a causa della scarsità. Tuttavia, la situazione attuale è insolita: mentre i barili di petrolio fisico stanno diminuendo, il mercato finanziario sembra scommettere su prezzi più bassi. Per i “contrarian”, quelli che scommettono contro la maggioranza e che quindi amano andare controcorrente, questo potrebbe rappresentare un’opportunità. Potrebbero ritenere che il mercato stia sottovalutando il potenziale di futuri aumenti dei prezzi, data la situazione di scarsità dell’offerta.

Questa tensione tra il lato finanziario e quello fisico del mercato petrolifero suggerisce che la volatilità e le oscillazioni dei prezzi potrebbero essere all’orizzonte. Tenete d’occhio queste dinamiche.


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