Energia
Petrolio: la doccia fredda dell’OPEC. Prezzi giù per timori di surplus, ma l’IEA la vede diversamente.
Prezzo del petrolio in forte calo: l’OPEC ora vede un surplus di offerta. Ma l’IEA la pensa diversamente e, cambiando metodo, prevede domanda record fino al 2050.

Giornata in rosso per i mercati petroliferi. I prezzi del greggio sono scesi di oltre il 2% mercoledì, zavorrati da un cambio di prospettiva, o forse di umore, da parte dell’OPEC. Il Brent è scivolato a 63,81 dollari al barile, mentre il West Texas Intermediate (WTI) americano è sceso sotto la soglia psicologica dei 60 dollari, attestandosi a 59,68 dollari.
Ecco il WTI
e qui il Brent:
La causa scatenante di questa vendita è stata la nuova proiezione dell’Organizzazione dei Paesi Esportatori di Petrolio. Con una mossa che modifica le stime precedenti, l’OPEC ha comunicato che l‘offerta globale di petrolio eguaglierà la domanda nel 2026. Si tratta di un’inversione a U rispetto alle precedenti previsioni, che indicavano un potenziale deficit di offerta per quell’anno.
In termini semplici: l’OPEC ci sta dicendo che ci sarà abbastanza petrolio per tutti, forse anche troppo.
La strana coppia: OPEC e IEA in disaccordo
Come in ogni buona commedia economica, non appena un attore fa una previsione, un altro è pronto a contraddirla.
Proprio oggi, l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA) ha pubblicato il suo atteso World Energy Outlook annuale. E la sua visione è decisamente diversa: l’IEA prevede che la domanda di petrolio e gas possa continuare a crescere fino al 2050.
L’aspetto più interessante (e forse un po’ ironico, in stile Scenari) è il perché di questo cambiamento dell’IEA. L’agenzia sembra aver abbandonato, almeno in parte, le previsioni basate sugli “impegni climatici” (le climate pledges, spesso più aspirazionali che reali) per tornare a un metodo più pragmatico, basato esclusivamente sulle politiche esistenti. Un bagno di realismo che sposta il “picco della domanda” molto più in là nel tempo.
Il quadro tecnico: cosa dicono i numeri
Al di là delle proiezioni a lungo termine, il mercato oggi guarda al presente, e il presente parla di oversupply (eccesso di offerta).
- Revisione 3Q: Il segretariato OPEC ora prevede un surplus anche per il terzo trimestre (3Q), anche se, come nota l’analista di UBS Giovanni Staunovo, “è ancora molto più piccolo rispetto a EIA e IEA”.
- Azione OPEC+: Questo timore di eccesso di offerta è il motivo per cui l’OPEC+ (il gruppo allargato che include la Russia) ha già concordato una pausa negli aumenti della produzione per il primo trimestre del prossimo anno, dopo aver ripristinato i tagli da agosto.
Sul fronte della domanda, un piccolo fattore positivo arriva dagli Stati Uniti. La Camera dei Rappresentanti, controllata dai repubblicani, dovrebbe votare oggi una legge (già approvata dal Senato) per rifinanziare le agenzie governative fino al 30 gennaio, scongiurando lo shutdown. Secondo l’analista di IG Market, Tony Sycamore, questo potrebbe aumentare la fiducia dei consumatori e l’attività economica, stimolando così la domanda di greggio.
Tuttavia, per oggi, è la nebbia delle previsioni contrastanti a dettare legge, e il mercato ha scelto la cautela (e il ribasso).
Domande e risposte
- Perché l’IEA ha cambiato previsione sulla domanda di petrolio, dicendo che crescerà fino al 2050?L’IEA ha modificato il suo metodo di previsione. Invece di basarsi sugli “impegni climatici” (spesso solo dichiarazioni politiche), il nuovo World Energy Outlook si basa sulle “politiche esistenti”, cioè le leggi e le misure attualmente in vigore. Questo approccio, considerato più realistico, mostra che la transizione energetica non è abbastanza rapida da fermare la crescita della domanda di idrocarburi, che quindi continuerebbe a salire per decenni, specialmente nei paesi emergenti.
- Cosa significa il “surplus” previsto dall’OPEC per il prezzo della benzina?Un surplus (eccesso di offerta) significa che c’è più petrolio sul mercato di quanto i consumatori ne richiedano. Per la legge della domanda e dell’offerta, questo mette pressione al ribasso sui prezzi del greggio. Se i prezzi del petrolio scendono in modo significativo e duraturo, come visto oggi, nel medio termine questo si traduce generalmente in una diminuzione dei prezzi alla pompa per benzina e diesel, anche se tasse e accise locali attenuano molto l’effetto.
- Perché l’OPEC ha cambiato idea sul 2026, passando da “deficit” a “surplus”?L’OPEC ha rivisto due fattori chiave. In primo luogo, ha leggermente abbassato le stime sulla crescita della domanda di petrolio. In secondo luogo, ha aumentato le previsioni sull’offerta proveniente dai paesi non OPEC+ (come USA, Brasile, Guyana). Combinando una domanda leggermente più debole e una produzione concorrente più forte, il mercato che prima sembrava in deficit (richiesta > offerta) ora appare in equilibrio o addirittura in leggero surplus (offerta > richiesta) per il 2026.










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