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Petrolio e benzina: una congiura di Biden per far calare il prezzo falsando i dati?
Il prezzo del petrolio WTI, un indicatore mondiale del valore dell’oro nero, è sceso rapidamente nelle ultime settimane andando sotto i 90 dollari al barile e toccando un minimo di prezzo degli ultimi sei mesi.
Il calo è molto forte e in controtendenza con i costi del gas. Anche se spiegabile, almeno parzialmente, con le aspettative di recessione economica in molti mercati, comunque si tratta di una riduzione molto alta, anche perchè OPEC+ è stato deludente negli aumenti di offerta. Come mai queste variazioni?
Inoltre vi sono stati forti cali sul prezzo dei prodotti raffinati, come la benzina, tanto che alcuni raffinatori stanno valutando di modificare i programmi di espansione, nonostante i margini enormi. Sono tutti questi dati quindi corretti?
Alcuni esperti del settore accusano l’amministrazione Biden di aver falsificato i dati sulla bassa domanda di gas nel tentativo di colpire i prezzi del petrolio.
Per esempio, alla fine di giugno l’EIA ha interrotto i dati per diverse settimane, apparentemente a causa di un malfunzionamento del server. Ma come ha sottolineato ForexLive, i dati sulla domanda di benzina sono stati costantemente negativi da quando l’EIA è tornata: “Forse c’è un problema di reportistica o forse si tratta di una cospirazione”, ha dichiarato ForexLive.
Anche Wall Street ha iniziato a mettere in discussione i dati dell’EIA. Doug Legate, stratega dell’energia di Bank of America, ha pubblicato una nota intitolata “Il calo della domanda di benzina appare grossolanamente esagerato”.
“Per la settimana conclusasi il 22 luglio, la domanda implicita di benzina è rimbalzata a 9,2 milioni di b/d – un aumento di 1 milione di b/d rispetto alla media delle ultime due settimane e il secondo livello più alto del 2022”, ha scritto BofA nella nota ai clienti. Curiosamente, l’EIA ha riportato un forte calo della domanda di benzina poco dopo, inducendo lo stratega globale dell’energia Piper Sandler a etichettare i dati come “scorretti”, affermando che la metodologia lascia “un significativo margine di errore”.
“Dovremmo credere che a luglio, nel bel mezzo della stagione delle vacanze, stiamo utilizzando solo 8,6 milioni di barili al giorno. Questo sarebbe un calo di mezzo milione di barili al giorno rispetto a maggio di quest’anno; sarebbe al di sotto del minimo di Covid del 2020“, ha osservato Sandler. “Chiediamo a tutti i raffinatori, a tutti i rivenditori, a tutti coloro che hanno registrato guadagni in questa stagione. Ognuno di loro ci dice che le vendite non sono diminuite in modo sostanziale rispetto ai giorni precedenti al Covid. Alcuni riferiscono di vendite record”, ha aggiunto.
Le affermazioni di Piper Sandler sono confermate dal gigante della raffinazione statunitense Valero. Interrogato sul calo della domanda di benzina durante la conferenza stampa della scorsa settimana, l’amministratore delegato Gary Simmons ha dichiarato quanto segue:
“Posso dirvi che, attraverso il nostro canale all’ingrosso, non c’è alcuna indicazione di una distruzione della domanda… A giugno abbiamo registrato un record di vendite. Abbiamo letto molto sulla distruzione della domanda e sui dati relativi alla mobilità che mostrano una distruzione della domanda compresa tra il 3% e il 5%. Anche in questo caso, non la vediamo nel nostro sistema”.
Inoltre, i dati alternativi sulla domanda forniti da GasBuddy si discostano notevolmente da quelli dell’EIA. GasBuddy tiene traccia della domanda di benzina al dettaglio alle pompe negli Stati Uniti. Secondo GasBuddy, la scorsa settimana la domanda di benzina è aumentata del 2%, diventando la più forte dell’anno. In netto contrasto, l’EIA ha registrato un calo della domanda del 7,6% nello stesso periodo.
Quindi il sospetto è grave: l’amministrazione Biden starebbe falsando e manovrando i dati EIA, l’agenzia federale per informazione sull’energia, per far apparire una domanda molto inferiore alla realtà, ingannare i mercati e portare ad un calo dei prezzi della benzina e del petrolio WTI, il tutto per finalità elettorali interne. Se fosse vero sarebbe uno scandalo enorme, una manovra del mercato raramente vista e che non potrà che finire male economicamente e politicamente. Se la domanda è falsata vedremo un calo delle scorte, ma queste dovranno essere quindi rifornite e avremo una fiammata dei prezzi, la cui ricaduta sarà devastante per l’inflazione, i cittadini e i voti dei Dem alle prossime elezioni. Inoltre la credibilità delle amministrazioni federali USA, ne uscirebbe devastata.
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