Attualità
PETROLIO: DUE MILIONI DI BARILI IN PIU’ AL GIORNO. Rischio crollo dei prezzi
A soli quattro mesi dal taglio record di produzione deciso dall’OPEC + per compensare il forte calo della domanda scatenata dai covid-19 e dall’interruzione della produzione ovunque , R-OPEC + (vale a dire, OPEC più la Russia e un gruppo di esportatori non OPEC) ha deciso di riprendere lentamente a pompare di più per almeno 2 milioni di barili al giorno, passando da 7,7 a 9,7 milioni di barili al giorno, dopo che l’Arabia Saudita ha deciso di appoggiare questa opzione insieme ad altri produttori ed obbligando gli altri a seguirla. La base della decisione è la possibilità di una ripresa nei consumi, visto che, pian piano, i lockdown vanno in esaurimento.
Ecco
Il problema è che la ripresa c’è nei trasporti e nei movimenti, ma è molto, molto più lenta di quanto ci si potrebbe aspettare. Quindi la domanda cresce , ma ad un livello molto più basso di quanto ci si aspetta. Comunque a questo problema se ne aggiungono altri due :
- La Cina sta esaurendo lo spazio di stoccaggio nei propri porti, perchè ha acquistato oro nero a man bassa approfittando dei prezzi bassi. Però, anche se si costruissero depositi a man bassa, prima o poi la capacità di stoccaggio finisce e due settimane fa eravano già al 69 di saturazione;
- a Cushing, dove vi è lo stoccaggio del WTI americano e si fanno i prezzi del future, i depositi, stracolmi fra aprile e maggio, tanto da mandare i prezzi dei future in negativo, sono meno pieni,
ma assolutamente non vuoti. Un po’di capacità c’è, ma non enorme e si fa presto a rimandare i soldi in negativo.
I Sauditi non vogliono essere tagliati fuori dal mercato per mantenere i prezzi più alti, anche nell’ottica del nuovo accordo fra Iran e Cina che assicura ampie forniture a Pechino a prezzi di saldo. A questo punto per Riad l’aumento di produzione è quasi una questione di vita o di morte. Però rischiamo di rivedere caos sul mercato, esattamente come stava succedendo già prima del COVID con la guerra commerciale fra Russia ed Arabia, rischia di riproporsi peggiorata dal calo delle possibilità di stoccaggio. Il prezzo cadrebbe rapidamente.
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