Economia
Petrolio ancora giù, nonostante la “Fake news” del blocco dei dazi
Il petrolio ancora in calo, a parte un brevissimo picco per la fake news del blocco dei dazi da parte di Trump

Lunedì pomeriggio il petrolio ha continuato la sua traiettoria al ribasso, con il mercato azionario che ha invertito brevemente le perdite dopo che la CNBC ha riferito che la Casa Bianca stava valutando una pausa di 90 giorni delle tariffe per tutti tranne che per la Cina. I prezzi del petrolio hanno a malapena avuto il tempo di reagire prima che la Casa Bianca ritrattasse la notizia definendola una “fake news”. Sarebbe interessante conoscere chi ha approfittato della notizia finanziariamente.
Lunedì alle 11:12 ET, il greggio Brent è sceso di un ulteriore 1,17%, attestandosi a 64,81 dollari, mentre il greggio di riferimento statunitense West Texas Intermediate (WTI) è sceso dell’1,18% a 61,26 dollari. Poi ha continuato a scendere, e perfino è sceso sotto i 60 dollari al barile…
I mercati azionari statunitensi hanno aperto in netto calo lunedì, segnando la terza sessione consecutiva di perdite significative. C’è stato solo un breve picco alla notizia, smentita della CNBC.
La disputa commerciale ha finora portato a un congelamento del commercio e degli investimenti globali, lasciando i mercati in uno stato di enorme incertezza. Le azioni statunitensi hanno aperto in netto calo lunedì, per la terza sessione di negoziazione consecutiva, con i mercati asiatici che hanno subito un forte calo.
I prezzi del petrolio sono stati scossi dai timori di una recessione economica, mentre i mercati sprofondano. Lunedì i prezzi sono crollati ulteriormente, spinti dalla decisione dell’Arabia Saudita di tagliare i prezzi ufficiali di vendita del suo petrolio in vista dell’aumento della produzione previsto per il mese prossimo. Il taglio più netto è stato effettuato sul prezzo del petrolio venduto in Asia, con il fiore all’occhiello Arab Light che a maggio sarà più economico di 2,30 dollari al barile, con un premio di 1,20 dollari al barile rispetto al benchmark Dubai/Oman.
Il petrolio era già in difficoltà a causa della sorpresa del mercato della scorsa settimana, quando l’OPEC+ ha dichiarato che avrebbe aumentato la produzione di tre volte la quantità originariamente prevista di 135.000 barili al giorno a maggio.
Il greggio ha sacrificato circa il 14% del suo valore dopo l’annuncio dei dazi, e la maggior parte degli analisti attribuisce questo calo alla paura di un crollo della domanda globale causato dalla riduzione dei flussi commerciali tra le maggiori economie mondiali. Le premesse non sono buone , in questo momento.
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