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Energia

Petrobras, via libera alle trivellazioni nell’Amazzonia offshore: un passo decisivo per il Brasile, e al diavolo gli ambientalisti

Il colosso energetico statale Petrobras ha ottenuto l’autorizzazione per la valutazione finale prima di avviare le esplorazioni petrolifere nel bacino amazzonico. Un’area dal potenziale enorme, ma anche ecologicamente molto sensibile.

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Il colosso energetico brasiliano Petrobras, controllato dallo Stato, sta per ottenere un permesso di esplorazione per trivellare in una regione offshore sensibile dal punto di vista ambientale nel bacino amazzonico.

Petrobras, che da anni cerca di ottenere una licenza per perforare a Foz do Amazonas e nella più ampia regione conosciuta come Margine Equatoriale, ha ricevuto l’autorizzazione per una cosiddetta valutazione pre-operativa nell’area, ha dichiarato il senatore Randolfe Rodrigues in un video pubblicato su Instagram.

La valutazione pre-operativa è in genere l’ultimo passo prima del rilascio di una licenza di esplorazione.

Petrobras effettuerà il test al largo dello stato di Amapa, a 170 km (106 miglia) dalla costa, ha detto Rodrigues, eletto ad Amapa e leader del governo brasiliano al Congresso.

Area foce dell’Amazzonia

Petrobras e l’agenzia ambientale brasiliana Ibama hanno fissato la data per la valutazione preliminare, che dovrebbe iniziare alla fine di agosto e durare fino a quattro giorni, ha dichiarato Sylvia Anjos, direttore esecutivo di Petrobras per l’esplorazione e la produzione, a Bloomberg.

Petrobras ritiene che il Margine Equatoriale abbia un potenziale significativo in termini di risorse petrolifere, soprattutto alla luce delle recenti scoperte di grandi giacimenti nelle regioni vicine, come la Guyana, la Guyana francese e il Suriname.

Anche le supermajor statunitensi ExxonMobil e Chevron hanno manifestato interesse per l’area, partecipando e aggiudicandosi blocchi nella gara per i diritti di esplorazione all’inizio di quest’anno.

Petrobras ha stanziato 3 miliardi di dollari per investimenti e la perforazione di 15 pozzi nel Margine Equatoriale nei prossimi cinque anni. Il Margine Equatoriale riceverà il 38% degli investimenti totali di Petrobras per l’esplorazione, pari a 8 miliardi di dollari.

Petrobras continua ad attuare il suo piano strategico pluriennale per aumentare la produzione. Anche il governo di Luiz Inácio Lula da Silva ha riconosciuto che l’aumento della produzione di petrolio e gas è una priorità per il Brasile, nonostante gli obiettivi di riduzione delle emissioni.

Lula e altri alti funzionari brasiliani sostengono che la riduzione delle emissioni e l’azzeramento delle emissioni nette richiederebbero ingenti investimenti, che potrebbero provenire in parte dai proventi delle vendite di petrolio e gas del Brasile. In questo modo hanno convinto gli ambientalisti a  non protestare per le perforazioni  in un’area delicata. Il CO2 è il maggior alibi ambientale della storia.


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