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Pesca, Regno Unito e UE: chi prende il pesce dove. Però questo è solo la punta dell’iceberg

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Le scorse settimane la manica è stata percorsa da tensioni fra regno Unito e Francia che non si vedevano da almeno un paio di secoli. Navi inglesi hanno scacciato i pescatori francesi dalle acque delle Isole del Canale, mentre una nave francese ha sequestrato un peschereccio scozzese con il pretesto che non aveva una licenza di pesca comunitaria. La francia ha perfino minacciato, in violazione del diritto comunitario, di tassare l’elettricità fornita a Jersey e Guersey e di rallentare le operazioni di imparco e sbarco delle merci per il Regno Unito.

In realtà, chi pesca dove? Un’infografica di Statista mette in luce quanto il Regno Unito sfrutti le acque Comunitarie, e viceversa:

I Paesi dell’unione pescano 8 volte di più nelle acque britanniche, di quanto i britannici peschino nelle acque dell’Unione. Quindi il problema delle licenze di pesca reciproche è quasi unilaterale, dei pescatori europei. Comunque, nei giorni scorsi, il governo Johnson ha provveduto ha rilasciare un centinaio di licenze proprio per evitare l’incremento di tensioni assolutamente non necessarie.

Però questo è solo la punta dell’Iceberg dei problemi fra quelli che dovranno essere affrontati:

  • c’è il problema Irlanda del Nord, ora parte dello spazio economico europeo, che quindi la Commissione vorrebbe soggetto anche alla Corte di Giustizia europea, cosa inaccettabile per Londra perché ne limiterebbe la sovranità;
  • c’è in generale un problema di rapporti bilaterali, perché il successo della Brexit economica sarebbe una sconfitta  per l’unione.

Insomma, la situazione è incerta e complessa ed i problemi bilaterali non si risolveranno nell’arco di un mattino. Anzi un’eventuale nuova escalation sul tema ittico potrebbe far saltare tutti gli accordi.

 


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