Conti pubblici
PESANTI ALLUCINOGENI CONSENTONO AL CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA DI VEDERE LA CRESCITA DA TIGRE ASIATICA PER IL 2015
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Il Centro Studi Confindustria ha emesso la sua sentenza per il 2015 e il 2016, l’Italia uscirà dalla recessione con una crescita stimata essere molto robusta, le testuali parole sono:
Ovviamente, il centro studi è sempre stato molto preciso nelle sue precedenti previsioni, ha sempre centrato ogni sua stima:
Sono più o meno sei gli anni in cui ha visto concretizzarsi ogni suo annuncio. Ma stavolta è diverso, stavolta vi sono 4 elementi il cui effetto combinato potrebbe, a loro avviso, far crescere il paese del 2,1%!
Questa la nota:
Vediamoli uno ad uno.
1) CROLLO DEL PREZZO DEL PETROLIO
SECONDO IL FMI IL CALO DEL PETROLIO DEL 10% GENERA UN INCREMENTO DEL PIL DELLO 0,2%, PERTANTO, SECONDO CSC, IL CALO ATTUALE DEL 55% GENERERA’ UN INCREMENTO DEL PIL PER OGNI SINGOLO PAESE IMPORTATORE DELL’1,1%
Questo primo punto è un’applicazione semplicistica e priva di considerazioni specifiche relative al nostro paese, del coefficiente di produzione FMI. Purtroppo i nostri cari economisti si sono dimenticati di un fatto, il calo della benzina al massimo sarà stato se tutto va bene di 10-20 centesimi a partire da 1.50-1.60 euro il litro. Questo non è un calo del 55%! Rammento loro che il prezzo della benzina è in larga parte costituito da accise, e quelle IL SALSICCIAIO se ne guarda bene dal ridurle!
Cominciamo bene!
2) SVALUTAZIONE DELL’EURO
SECONDO CSC LA SVALUTAZIONE DELL’EURO DEL 16% GARANTIRA’ UNA SPINTA AL PIL PARI ALLO 0,8%!
Qui il discorso si fa importante, visto che la Marshall-Lerner per l’Italia è importantissima MA in questo caso ad effetto limitato per il fatto che le esportazioni (più o meno) al 70% sono INFRAUE e tante altre sono comunque in Euro, quindi al massimo parliamo di un’area DOLLARO che potrebbe rappresentare al massimo un 100 miliardi di euro e che riceverebbero una spinta no grandissima.
Non avendo ora sottomano i dati precisi degli scambi commerciali, devo utilizzare un dato che da tempo (2012) ho in mano e che INTESA SAN PAOLO aveva calcolato per le rivalutazioni dell’euro sul dollaro (così ho il parametro più vicino possibile nel tempo ad oggi):
Questo significa che da una svalutazione dell’euro del 10% ci si potrebbe attendere una crescita pari a 12 miliardi (ovvero proprio lo 0,8% da CSC stimato).
Beh! Via, questa volta ci siamo!
3) CALO DEI TASSI D’INTERESSE A LUNGO TERMINE
SECONDO CSC, IL CALO DEI TASSI D’INTERESSE A LUNGO TERMINE FA COSTARE MENO IL DENARO E, AGEVOLANDO INVESTIMENTI IN SCORTE E MACCHINARI, SPINGE IL PIL DI ALMENO UNO 0,2% !
In realtà di moneta è da tanto tempo che ce n’è a sufficienza:
il problema è che LA SUA VELOCITA’ DI CIRCOLAZIONE E’ NULLA (le banche NON HANNO clienti a cui prestare l’enorme massa di liquidità creata):
Anzi, il fenomeno è peggiorativo per le banche poiché PRESTANDO SEMPRE E SOLO AI SOLITI, IL TASSO CALA RIDUCENDO I RICAVI DELLE BANCHE A PARITA’ DI COSTO !
Per quanto sopra, direi che questo 0,2% in realtà non si determinerà in funzione dell’attuale allentamento monetario!
4) CRESCITA MONDIALE
SECONDO CSC LA SPINTA CHE LA CRESCITA MONDIALE DARA’ AL PIL ITALIANO E’ STIMABILE IN CIRCA 0,5% !
La crescita mondiale secondo il FMI rallenta alla grande
La previsione ad ottobre era di un differenziale di crescita pari a 0,5%, da cui applicando il ns. coefficiente all’export del 30% avremmo potuto individuare una crescita pari allo 0,15%.
Le ultime previsioni, invece, parlano di un rallentamento della crescita che riduce già il differenziale:
di conseguenza il 30% applicato allo 0,2% è un insignificante 0,06%!
In aggiunta a quanto sopra, anche il dato USA di dicembre 2015 parla proprio di un colossale rallentamento:
e quindi anche l’enorme spinta che ci attendiamo dall’export potrebbe invece dimostrarsi fallace.
Riassumendo, il CENTRO STUDI CONFINDUSTRIA pubblica la seguente tabella da me opportunamente corretta:
Ora direte sicuramente voi: “BEH, MEGLIO UNA CRESCITA DELLO 0,86% PIUTTOSTO CHE LA RECESSIONE”
In questo io concordo con voi, d’altronde lavoro con aziende private che nulla hanno a che fare col pubblico, quindi auspico la piena ripresa dell’economia del mio paese. Il mio criticare il SALSICCIAIO e chi lo ha preceduto è perché so con certezza che questa crescita non ci sarà, ma questo lo vedremo intorno a fine febbraio.
Come spunto di riflessione aggiungo che i soli elementi aggiuntivi a quanto sopra sono gli INVESTIMENTI IN IMPIANTI E SCORTE DELLA FCA (ex Fiat) che sta per invadere il mondo con i suoi nuovi modelli WORLD ORIENTED e l’avvio dell’EXPO’ (sebbene voci interne all’organizzazione, che mi provengono direttamente dai piani alti, parlano di colossali ritardi tali da far prefigurare una pessima immagine nel mondo della nostra capacità organizzativa).
A riduzione di questo potenziale di crescita abbiamo invece tre pesantissimi elementi:
1) TERMINANO LE MOBILITA’ DI DURATA 12 MESI E QUINDI MOLTE PERSONE DA MAGGIO IN POI SARANNO SENZA RETRIBUZIONE E, OVVIAMENTE, SENZA POSSIBILITA’ DI SPESA;
2) RENZI HA FATTO UNA MANOVRA FINANZIARIA RESTRITTIVA PER LO 0,1% (PASSAGGIO DEL DEFICIT DAL 3% AL 2,9%);
3) LA UE RICHIEDERA’ A RENZI UNA MANOVRA ULTERIORE PARI AD UNO 0,25% (CHE PROBABILMENTE POTRANNO ESSERE PURE DI PIU’ VISTO CHE IL BUCO DI BILANCIO PARE, DICO PARE, STIA VIAGGIANDO INTORNO AL 3.7%-3,9&).
Ma queste sono cose di cui discuteremo a fine febbraio 2015.
Buona Domenica a tutti.
Maurizio Gustinicchi
Socio Sostenitore Lega Nord – Riscossa Italiana – Economia5Stelle
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