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PERCHÉ UN PROFESSORE OTTANTENNE FA COSI’ PAURA, E CHI STA AGENDO PER FERMARLO

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Cari amici,

devo dire che in questi giorni leggo quasi solo notizie internazionali, perchè quelle dei media italiani, a parte qualche lodevole eccezione (La Verità e pochissimi altri) è come un vespaio impazzito ed autolesionista. Si chiamano in azione i mercati , la furia divina, qualsiasi cosa pur di colpire chi vuole il professor Paolo Savona nel governo della nazione.

Che pericolo può costituire un professore di ottantuno anni, ex ufficiale, ex direttore del Centro Studi della Banca d’Italia, ex direttore di Confindustria,  ex Ministro, ex membro del CdA di BNL ? Semplice:

  • essendo stato parte della sua creazione, conosce bene i risvolti con il quale è stato creato;
  • è stato membro dell’establishment, per cui le sue critiche sono estremamente puntuali e basate su fatti reali;
  • conosce molto bene Banca d’Italia , quando questa era una banca centrale, e conosce benissimo il ssitema bancario.

Insomma in caso di suo intervento non è possibile dargli del dilettante, di chi agisce senza sapere quello che fa, tattica utilizzata contro Varoufakis. Conosce i problemi conosce le possibili soluzioni, sa come applicare. Purtroppo la sua posizione è avversata da un potere enorme, gigantesco, superiore perfino a quello della politica: Mario Draghi e la BCE.

Come ha sottolineato in un ottimo articolo Lettera43, uno dei pochi siti italiani ancora leggibili, esiste una profonda ostilità di Draghi verso Savona. Ad esempio quando Draghi entrò in Banca d’Italia sciolse l’associazione Guido Carli, nata per celebrare il noto Governatore, ma di cui faceva parte tutta una parte della filosofia della Banca d’Italia. Con la scusa di cancellare una corruzione che sussisteva, ma che fu perfino inferiore a quella che ne rimase, si distrusse una tradizione di cui Savona era parte. Inoltre Draghi teme che Savona gli faccia le pulci sulla politica monetaria, ma, soprattutto, sulla vigilanza , dove la Nouy ha fatto dei disastri impensabili nel nostro sistema bancario.

Draghi è l’unico mentore di Mattarella, a questo punto quasi colui che ne muove le fila, e questo dice molto sul potere di un ente non eletto, puramente burocratico, sulla vita dei cittadini. Come si sta avverando questo attacco concentrico da Bruxelles, Roma e Francoforte, su vari fronti:

  • il fronte del fango, andando a rovistare nella sua carriera buttandovi il letame che non c’è. Si sono vist ripescare interviste sul suo servizio militare, sul Mose, di cui fu per breve membro del CdA molto prima che diventasse operativo, telefonate private. Il metodo Conte, ma a livelli mai visti prima;
  • il fronte europeo, mostrandolo come un pazzo antieuro ed antiunione, quando  forse il suo tentaivo potrebbe essere l’unico che può veramente salvare l’Unione;
  • il fronte economico internazionale, e qui gioca un peso notevole la BCE, un peso notevole, e sporco. LO spead non cresce perchè cali la fiducia nell’Italia  ma, perchè qualcuno gioca sporco su due fronti. Il primo sono i titoli di stato. Chi ne è il maggior detentore ?

  • Prendendo tempo affinchè chi non ha vigilato su nulla, nè sulle banche , nè sulle aziende, possa dire la sua, sempre al servizio del potere: Moodys ha “Messo sotto osservazione il rating Italiano”, lo stesso che, con la LIRA , era a livelli altissimi. 

Chiaramente ci sarebbe da porsi una domanda: a cosa serve votare se poi il governo non può fare , letteralmente nulla? O meglio: cosa sarebbe necessario fare per riprendere la guida della propria democrazia e sovranità ? semplicemente basta non piegarsi a questi ricatti e comportarsi da uomini liberi. Forse la cosa più difficile da ottenere.

 

 


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