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PERCHE’ UN PIANO B PER L’ITALIA.

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Abbiamo voluto festeggiare i due anni e mezzo di vita del Blog Scenari Economici, nato nel marzo del 2013 grazie all’Ing. Giampaolo Atzori, per i risultati raggiunti in termini di gradimento sulla rete avendo letteralmente scalato in breve termine i vertici nelle classifiche nazionali, non solo nella categoria economia.

Un formidabile stimolo che ha indotto tutto il team degli autori del blog nel realizzare un paper sul tema di un eventuale eurobreak. SE è composto da un gruppo di amici molto affiatati che contribuiscono giornalmente, ognuno del suo campo di competenza professionale, ad analizzare sotto i profili economici, giuridici e sociali l’attuale situazione italiana e il relativo contesto geopolitico internazionale.

Realizzando questo lavoro tuttavia non siamo voluti entrare nei meriti dei vantaggi e degli svantaggi della permanenza del nostro Paese nella moneta unica perché ci riserveremo di trattare puntualmente questo argomento nel convegno in programma nella prossima primavera, ma di fornire esclusivamente uno strumento tecnico da sottoporre all’opinione pubblica e alle forze politiche nel caso sia necessario, per qualsiasi motivo, ritornare alla piena Sovranità monetaria.

Troppe nubi si addensano ultimamente in Europa e nel mondo e concause imprevedibili potrebbero creare le condizioni per quella che potremmo definire come la “tempesta perfetta” che avrà la conseguenza certa di una radicale rivisitazione dell’aggregazione monetaria europea e di tutte le regole poste a suo supporto. Pertanto riteniamo sia quanto mai opportuno, in questo scenario, predisporre un serio e credibile Piano B da contrapporre alla mancanza nella realizzazione di uno speculare altrettanto serio e credibile Piano A nei termini auspicati dal prof. Paolo Savona ormai diversi anni fa e che dovrà essere realizzato con il concorso determinante della politica a cui è demandato il primato nell’individuazione degli indirizzi di politica economica e dei piani industriali a supporto e fondamento di una ritrovata Sovranità monetaria, in quanto la gestione di quest’ultima non rientra nei compiti e mansioni delle preposte istituzioni monetarie.

Infatti siamo certi che la Banca d’Italia abbia già definito da tempo un Piano B per il ritorno alla valuta nazionale nel caso le circostanze lo richiedano, così come d’altronde tutte le altre banche centrali nazionali dei paesi dell’area euro, ad iniziare proprio da quelle della Germania e della Francia, ma siamo altresì convinti che non sia compito esclusivo della Banca centrale nazionale italiana nel predisporlo in quanto è da considerarsi in ogni caso una istituzione meramente tecnica e non politica.

Un invito perciò alla classe politica di tutti gli orientamenti e a tutte le forze attive del Paese affinché tengano in seria considerazione il ritorno alla Sovranità nazionale alla stregua di un piano strategico per la salvaguardia degli interessi nazionali e di non lasciarlo all’improvvisazione o al caso fornendo invece preventivamente tutto il contributo possibile per realizzarlo nell’esclusivo interesse dell’Italia e degli italiani.

Abbiamo lanciato solo il sasso nello stagno, speriamo di aver attirato l’attenzione!

Gli autori di SE


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