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Perché strapagate il gas e state garantendo enormi utili agli importatori

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Dedicheremo due articoli alle bollette di Gas e Luce per spiegarvi come i meccanismi europei, voluti per creare il mercato unico energetico, vi stiano spolpando. Se non riuscite ad arrivare a fine mese la colpa non è solo di Putin cattivo, ma anche di Bruxelles e di Roma. Affrontiamo prima il mercato del Gas Naturale. 

Iniziamo ricordando che esistono più prezzi. esiste il prezzo pagato veramente dal produttore-importatore di gas, esiste il prezzo europeo “Spot”, a cui comprano i grossisti europei, definito dal “Dutch TTF”, una sorta di borsa del gas, e il prezzo di scambio nazionale, definito al PSV, punto di scambio virtuale. I due prezzi però virtualmente di uguagliano. Atlantico Quotidiano spiega molto bene il problema per chi lo volesse fare.

I grossi importatori, quelli veri, come ENI, pagano di solito il grosso delle loro forniture su contratti a lungo termine  a prezzi molto più bassi rispetto a quelli Spot. Anche i futuri mercati del gas liquido saranno basati su contratti a lungo termine, anche perché chi lo vende deve fare investimenti rilevanti che devono essere ripagati, ma è disposto a concedere prezzi molto più bassi rispetto a quelli spot e, soprattutto, stabili. ENI e gli altri importatori poi vendono ai grossisti sulla base dei prezzi del PSV, o se esteri del Dutch TTF. A loro volta questi grossisti vi applicano uno spread e rivendono il gas a voi. Però abbiamo detto che ENI paga, almeno per i 2/3 delle sue importazioni, prezzi molto più bassi, quindi ENI produce i famosi “EXTRA UTILI” che si vogliono tassare al 10%.

Esistono contratti con prezzi svincolati da quello PSV? Si, quelli a prezzo fisso, di solito per 24 mesi. Sono in questo caso ottimi se il prezzo si attende in crescita. Chi li ha conclusi a giugno 2021 ha fatto un affarone. Però adesso rischiano di essere molto onerosi, esattamente come lo è fare un mutuo a tasso fisso quando i tassi sono elevati.

Ed i prezzi di massima tutela ARERA? Questi sono fissati dall’autorità di controllo, appunto ARERA, con cadenza trimestrale  sulla base delle attese sui prezzi delle materie prime. Quindi tutelano veramente se i prezzi sono in attesa di scendere, ma rischiano di anticipare il colpo se i prezzi sono in attesa di crescere.

Il sistema in cui è stato strutturato il mercato quindi, comunque, fa ricadere il prezzo del gas ai suoi massimi Spot sui consumatori. Questo perché, con una forzatura, si è voluto creare un mercato NON basato su una pluralità di produttori e importatori, ma solo una una pluralità di intermediari che, in realtà, non producono nulla, ma comprano su un mercano che, tra l’altro NON è regolato, al contrario di quello borsistico, e quindi presta il fianco alle speculazioni. Quello di cui ci sarebbe bisogno è una molteplicità di produttori da varie fonti, che offrano direttamente sul mercato il Gas Naturale, ma la Germania, obbligando al quasi monopolio della fornitura.  Però avete un finto mercato speculativo, che poi è quello a cui puntava la UE. Intanto a pagare siete sempre voi. 

 


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