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Analisi e studi

Perché la nuova BRICS allargata domina economicamente il mondo

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In questo articolo vogliamo proporvi alcuni grafici ricchi di informazioni per farvi comprendere come il nuovo accordo allargato BRICS, una sorta di accordo WTO, ma senza i paesi occidentali, possa imporre degli standardi di commercio globale completamente diversi.

Iniziamo dal presentare, anche geograficamentei, i cinque paesi fondatori, i sei paesi accettati a Durban e quelli non ancora accettati che hanno fatto doamnda, il tutto in una grafica di VisualCapitalist

Passiamo ora a consideare il peso dei nuovi BRICS sul mondo secondo alcuni fattori chiave.

PIL mondiale

Poiché la maggior parte dei nuovi membri BRICS sono considerati economie in via di sviluppo, la loro aggiunta al gruppo non avrà un impatto significativo sulla quota complessiva del PIL.

La tabella seguente include le proiezioni del PIL per il 2023, per gentile concessione del FMI.

Si prevede che i sei membri originari del BRICS avranno un PIL combinato di 27.600 miliardi di dollari nel 2023, pari al 26,3% del totale globale. Con le nuove aggiunte si può arrivare a 30.800 miliardi di dollari, non un salto sconvolgente.

Quota della popolazione globale

I BRICS hanno sempre rappresentato una fetta importante della popolazione mondiale grazie a Cina e India, che sono gli unici paesi con oltre 1 miliardo di persone.

Le due maggiori popolazioni che si aggiungono ai BRICS sono l’Etiopia (126,5 milioni) e l’Egitto (112,7 milioni). Vedere la tabella seguente per i dati sulla popolazione tratti dalla World Population Review, datata 2023.

È possibile che i BRICS alla fine superino il 50% della popolazione mondiale, poiché molti altri paesi hanno espresso il desiderio di aderirvi.

Quota della produzione di petrolio

Sebbene il mondo stia cercando di abbandonare i combustibili fossili, il mercato globale del petrolio è ancora incredibilmente ampio e i BRICS sono destinati a svolgere un ruolo molto più importante in esso. Ciò è dovuto in gran parte all’ingresso dell’Arabia Saudita, che da sola rappresenta il 12,9% della produzione mondiale di petrolio.

Sulla base dei dati del 2022 dell’Energy Institute Statistical Review of World Energy, la quota di produzione di petrolio dei BRICS crescerà dal 20,4% al 43,1%.

Vale la pena notare che la Cina ha spinto affinché il commercio petrolifero fosse denominato in yuan, e che l’accettazione dell’Arabia Saudita nei BRICS potrebbe rafforzare questa ambizione, spostando potenzialmente le dinamiche del commercio petrolifero globale.

Quota delle esportazioni globali

L’ultimo parametro incluso nel nostro grafico riguarda le esportazioni globali, che si basano sui dati del 2022 dell’Organizzazione Mondiale del Commercio. Possiamo vedere che l’espansione dei BRICS farà crescere la quota del gruppo nelle esportazioni globali (commercio di merci) al 25,1%, rispetto al 20,2%.

Non sorprende che la Cina sia il più grande esportatore mondiale. I principali esportatori che non fanno parte dei BRICS includono Stati Uniti (8,3%), Germania (6,6%), Paesi Bassi (3,9%) e Giappone (3,0%).

Sono ancora 40 i paesi che hanno presentato domanda per entrare nel BRICS e questo renderebbe l’organizzazione prevalente come commercio mondiale, oltre che per la popolazione e la produzione energetica. L’Occidente ormai è troppo impegnato nella propria autodistruzione per poter badare   ca cose come la lotta alla povertà e al benessere dei cittadini.


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