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Partono stanotte le prime esercitazioni aeree congiunte Italia-Giappone

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Dopo due ritardi dovuti alle avverse condizioni meteorologiche, un contingente di aerei dell’Aeronautica militare italiana, tra cui quattro caccia F-35A, è arrivato in Giappone venerdì scorso per dare il via alla prima esercitazione di caccia del servizio con la Forza di autodifesa aerea (ASDF) congiunta con l’Aeronautica Militare Italiana (AMI). 

Le esercitazioni, volte a migliorare le capacità tattiche, sono un’ulteriore indicazione della rapidità con cui Roma e Tokyo stanno espandendo la cooperazione in materia di difesa e sicurezza, in seguito alla convergenza dei loro interessi strategici nell’Indo-Pacifico.

A causa dei ritardi, le manovre aeree dovrebbero iniziare lunedì e protrarsi fino al 10 agosto nello spazio aereo intorno alla base aerea Komatsu dell’ASDF nella prefettura di Ishikawa.

Il contingente italiano è composto da circa 160 persone, quattro caccia di quinta generazione F-35A, tre aerocisterne, oltre a velivoli da trasporto tattico e da allarme aereo, mentre l’ASDF schiererà quattro caccia F-15 e un’aerocisterna.

Il dispiegamento italiano, iniziato a fine luglio nell’ambito di una complessa operazione logistica, ha anche lo scopo di testare la rete di comando e controllo del servizio e la sua capacità di pianificare, supportare e operare aerei militari in aree remote, secondo quanto riferito dall’ambasciata italiana a Tokyo.

La mossa fa parte di una più ampia collaborazione tra i due servizi, che prevede che i piloti dell’ASDF siano sottoposti a un addestramento avanzato dallo scorso anno presso la Scuola internazionale di addestramento al volo italiana a Decimomannu, in Sardegna, in base a un accordo raggiunto alla fine del 2021.

Le esercitazioni aeree sono solo l’ultimo di una serie di passi compiuti dai due Paesi per espandere i legami di difesa, mentre Roma cerca di intensificare il suo impegno con le nazioni dell’Indo-Pacifico e Tokyo amplia la sua rete di partner per controbilanciare le crescenti ambizioni militari della Cina.

Questi passi includono il primo scalo in Giappone di una nave da guerra italiana – il pattugliatore Morosini – in oltre 20 anni e i piani per le due marine militari di scambiare informazioni sul funzionamento dei caccia F-35B che entrambi i Paesi stanno acquistando. Inoltre, secondo quanto riferito, Roma starebbe pianificando di schierare la portaerei Cavour, la nave ammiraglia della Marina Militare italiana, in un tour nell’Indo-Pacifico alla fine di quest’anno o all’inizio del 2024.

La raffica di legami arriva dopo che il Primo Ministro Fumio Kishida e la sua controparte italiana, Giorgia Meloni, hanno concordato a gennaio di elevare i legami bilaterali a “partnership strategica”, una mossa che comporta anche un meccanismo di consultazione bilaterale su questioni di politica estera e di difesa.

Le relazioni si stanno espandendo rapidamente anche nei settori della ricerca sulla difesa e della cooperazione industriale, con l’Italia e il Giappone che collaborano con la Gran Bretagna al Global Combat Air Program, un progetto tripartito concordato a dicembre per sviluppare un aereo da combattimento di nuova generazione. Il velivolo, il cui completamento è previsto entro il 2035, è destinato a sostituire circa 90 caccia F-2 dell’ASDF, ormai obsoleti, mentre la Gran Bretagna e l’Italia prevedono di utilizzarlo per sostituire rispettivamente 144 e 94 Eurofighter.

 


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