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Parte la sperimentazione dell’unico vaccino covid-19 da virus indebolito. Vedremo uno scontro Francia-Germania?

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VLA2001, il vaccino anti- covid della società francese Valneva, ha iniziato i test della fase 3 nel Regno Unito,  per il quale i risultati sono attualmente attesi all’inizio del quarto trimestre 2021.  effettuata questa sperimentazione , se i dati fossero positivi, avremmo l’approvazione dall’ente britannico ci controllo dei farmaci alla fine del 2021. Questo ovviamente se il vaccino sarà efficace e mostrerà di essere effettivamente innocuo.

Nel settembre 2020, Valneva ha annunciato una collaborazione con il governo del Regno Unito, che ha la possibilità di acquistare fino a 190 milioni di dosi entro il 2025. Finora, il governo del Regno Unito ha ordinato 100 milioni di dosi per la fornitura nel 2021 e nel 2022, tempo per il quale il vaccino dovrebbe essere definitivamente approvato.

Che cosa differenzia il francese Valnevia dai vaccini mRNA attualmente diffusi, cioè Pfizer e Moderna? Che è basato, come tutti i vaccini tradizionali, su virus completi inattivati, non su frammenti di RNA che inducono una produzione di proteine che poi, a loro volta fanno produrre gli anticorpi. Quindi è proprio tutto il virus, reso innocuo, che induce la  risposta immunitaria, non una singola proteina. VLA2001 è prodotto sulla consolidata piattaforma Vero-cell di Valneva, sfruttando la tecnologia di produzione per il vaccino contro l’encefalite giapponese autorizzato da Valneva, IXIARO®. VLA2001 è costituito da particelle virali intere inattivate di SARS-CoV-2 con un’elevata densità di proteine ​​S, in combinazione con due adiuvanti, allume e CpG 1018.

in questo momento si parla di “booster” dei vaccini Pfizer, mentre il vaccino inattivato, prodotto su una piattaforma tradizionale, dovrebbe fornire una copertura molto più ampia perché la risposta immunitari non si concentra, come con mRNA, su una singola proteina, ma è più completa e copre più aspetti del virus. Questo dovrebbe rendere il vaccino anche meno sensibile alle varianti.

Tutto questo pone però alcune domande:

  • Assisteremo a una guerra commerciale fra un vaccino francese, ma sviluppato soprattutto per il Regno Unito, e uno tedesco poi prodotto dagli americani? Probabilmente si, e Pfizer cercherà di scaricare quanto più vaccino possibile prima che diventi obsoleto;
  • quando la scienza farmaceutica si evolve in modo così rapido ha senso imporre un obbligo vaccinale ex lege che, per sua natura, rischia di essere superato dall’avanzamento tecnologico?

 


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