Finanza
Palantir: crollo a Wall Street, l’ombra del cacciatore ribassista Citron sull’Impero dell’IA
Il gigante dell’intelligenza artificiale Palantir travolto dalle vendite a Wall Street, con perdite superiori al 20%. A innescare il panico un report di Citron Research che definisce la valutazione “una follia” e fissa un target price a 40 dollari. L’inizio dello scoppio della bolla speculativa?

Un vero e proprio terremoto ha scosso Wall Street, travolgendo uno dei giganti più celebrati dell’intelligenza artificiale applicata soprattutto al settore militare. Palantir Technologies, che solo il 12 agosto toccava vette storiche a 190 dollari per azione con una capitalizzazione stratosferica di 430 miliardi di dollari, è precipitata in un vortice di vendite. In pochi giorni, il titolo ha bruciato oltre il 20% del suo valore, un crollo innescato dal devastante attacco di Citron Research, il famigerato venditore allo scoperto guidato da Andrew Left. La “bolla dell’IA”, che ha dominato i mercati per mesi, sembra ora sul punto di scoppiare, e Palantir è il suo epicentro.
La caduta del Gigante: salle stelle alle stalle in una settimana
Sembrava una cavalcata inarrestabile. Forte di risultati trimestrali che avevano polverizzato ogni previsione, Palantir era entrata di diritto nell’Olimpo delle 20 maggiori aziende statunitensi, con un rialzo annuo superiore al 380%. La società, specializzata in analisi dati e software per governi e grandi aziende, incarnava la promessa e la potenza della rivoluzione dell’intelligenza artificiale.
Poi, come un fulmine a ciel sereno, è arrivato il rapporto di Citron. Le parole degli analisti sono state lame affilate che hanno squarciato il velo di ottimismo.
Ma cosa ha detto di così grave Citron? L’argomentazione di Citron Research, nota per le sue posizioni ribassiste aggressive, è tanto semplice quanto brutale: la valutazione di Palantir è “completamente fuori controllo, al di là di ogni logica”. Per mesi, a Wall Street si sussurrava dei multipli folli della società, ma il rapporto di Citron ha dato voce a questi timori, trasformandoli in panico.
Il cuore dell’attacco è un paragone impietoso con OpenAI, il creatore di ChatGPT e leader indiscusso del settore. OpenAI, con un fatturato stimato di circa 30 miliardi di dollari entro il 2026, è stata valutata circa 500 miliardi di dollari. Il suo rapporto prezzo/vendite (P/S) si attesta quindi intorno a 17. Un valore che Citron stessa definisce “già estremo”, gonfiato dall’enorme potenziale e dalla bolla speculativa.
Palantir, al contrario, aveva raggiunto una valutazione simile (430 miliardi) ma con previsioni di fatturato per il 2026 di appena 5,6 miliardi. Il suo rapporto prezzo/utili (P/E) aveva superato quota 500, un valore astronomico se confrontato con quello di Nvidia (56) o di un colosso maturo come Microsoft (37). “I numeri di Palantir sono in una galassia lontana, lontana”, chiosa impietosamente il rapporto.
Citron definisce Palantir “una società di consulenza avvolta nel software”. A differenza di OpenAI, la cui crescita è meteorica e quasi virale, Palantir deve competere in un settore, quello della consulenza e dei servizi software, con una concorrenza agguerrita da parte di giganti come Microsoft, Google e Amazon. La sua crescita è più limitata e non beneficia dello stesso “effetto rete”.
La conclusione del report è una sentenza: applicando a Palantir lo stesso multiplo P/S di OpenAI, il valore delle sue azioni “dovrebbe essere di 40 dollari”. E, tenendo conto che anche la valutazione di OpenAI è considerata esagerata, Citron avverte: “a 40 dollari, Palantir sarebbe ancora costosa” e 40 dollario è poco più di un quarto della quotazione attuale. A rincarare la dose, Citron sottolinea come il CEO di Palantir, Alex Karp, abbia venduto quasi 2 miliardi di dollari di azioni proprie, un segnale interpretato come una chiara mancanza di fiducia nel futuro valore della sua stessa azienda.
Mentre gli investitori retail, protagonisti della “follia speculativa” degli ultimi anni, tentano di “comprare il ribasso”, lo scontro tra gli “orsi” ribassisti come Citron e i “tori” dell’IA si fa incandescente. La grande domanda che ora attanaglia Wall Street è se la massima di Keynes avrà la meglio: “il mercato può rimanere irrazionale più a lungo di quanto tu possa rimanere solvibile“. Per molti investitori di Palantir, la speranza è che la razionalità non prevalga troppo in fretta.

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