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Pagamenti digitali, Italia avanti a rilento

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Siamo ancora indietro, ma qualcosa si muove: è questa il bilancio sui pagamenti digitali in Italia a metà del 2017 e a pochi mesi dall’esordio delle nuove modalità di bonifico in tempo reale, che dovrebbero farsi strada a partire dal nuovo anno.

Pagamenti digitali, pessimo o ottimismo?

In realtà, lo scenario della “finanza digitale” è diviso tra chi guarda con un certo realismo (e un pizzico di pessimismo) ai volumi fin qui riscontrati e quanti, invece, si concentrano soprattutto sui possibili impatti futuri, confidando che la tradizionale “ritrosia” nazionale verso le novità possa essere superata dai vantaggi dei pagamenti online. Anche perché stanno già debuttando le prime sperimentazioni di transazioni via smartphone, che come si legge negli approfondimenti del portale fissovariabile.it rappresentano la nuova frontiera del mondo dell’economia quotidiana.

La guerra al contante

A metà strada tra le due tendenze c’è inserito Paolo Bertoluzzo, amministratore delegato di Icbpi e CartaSi, che da un lato si dice convinto che l’Italia “vincerà la guerra al contante“, grazie all’innovazione tecnologica che “renderà più facili, veloci e sicure le transazioni”, ma dall’altro non manca di notare quanta strada bisogna ancora percorrere. In particolare, nel corso di un recente incontro dedicato proprio a questi temi, Bertoluzzo ha sottolineato che il nostro Paese è ancora indietro rispetto all’innovazione, perché “ciò che oggi transita da strumenti di pagamento digitale – carta di credito, debito, cellulare o altro – è più o meno il 17-18%”, contro una media europea che già viaggia sul “35-36%, con l’Inghilterra che sta sopra il 60% e i Paesi scandinavi sopra il 70%”.

I costi del contante

Differenze enormi, che evidenziano innanzitutto il “ritardo” culturale dell’Italia e dei nostri connazionali; e dire che la digitalizzazione porterebbe importanti vantaggi non solo all’utente singolo, ma all’intero sistema. La gestione del denaro contante ha infatti un costo, rivelato ancora da Bertoluzzo: “il costo orario per contare 40 monetine da un centesimo è 50 centesimi”, spiega, al punto che la grande diffusione del contante costa al contribuente tricolore una cifra più alta di quella legata ai servizi di una carta di credito aurea. Un dato confermato da una ricerca di Ambrosetti, che segnala come il costo complessivo del contante in Italia ammonti a 10 miliardi l’anno (lo 0,53% del Pil contro una media Ue dello 0,46%). Basterebbe avvicinarsi a quella media per recuperare 1,5 miliardi di euro l’anno.

I nuovi servizi digitali

Inoltre, grazie agli sviluppi della tecnologia oggi le transazioni elettroniche sono più sicure, semplici e veloci, e in generale l’accelerazione su questi temi potrebbe portare benefici all’Italia, con effetti positivi anche sulla produttività delle aziende, sulla semplificazione nella pubblica amministrazione e sulla modernizzazione dell’intero Paese. Ecco perché si attende con grande speranza l’introduzione dei nuovi sistemi di pagamento istantaneo, che dovrebbero iniziare a farsi strada sin dal 2018.

Arriva il pagamento istantaneo

Una recente ricerca di Deloitte, chiamata “Payment 2020”, ha messo in luce come questi sistemi rappresentino una importante opportunità per l’Italia, stimata in circa 300 milioni di transazioni entro cinque anni e quasi 500 milioni entro i prossimi sette. Le nuove soluzioni di pagamento immediato avranno un primo effetto diretto nella riduzione del prezzo di servizi di pagamento elettronici al punto vendita; inoltre, si sostiene che renderanno più facili e sicuri gli scambi di denaro tra persone, facendo pervenire istantaneamente l’accredito.

Risparmio e vantaggi generali

L’instant payment, inoltre, consentirà di scegliere il pagamento digitale anche nei negozi che non hanno il pos (come edicole, tabaccai o dopo una corsa in taxi), grazie all’uso di una app che permetterà all’esercente di ricevere e visualizzare l’accredito in tempo reale. Altro fattore importante è quello della tracciabilità dei pagamenti, garantita dal sistema di pagamento, che quindi aumenta anche la sicurezza generale.


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