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Paesi a confronto, perché in Italia serve la Flat Tax per dare “la svolta”

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L’Italia come sappiamo è il paese più penalizzato in Europa per il costo del Cuneo Fiscale (imposte+contributi). In Germania abbiamo un cuneo fiscale maggiore di quello Italiano ma stipendi in media (dal 43% al 67%) più alti nonostante un costo della vita simile a quello dell’Italia. (date un’occhiata al mio precedente articolo) https://scenarieconomici.it/le-future-riforme-ridurranno-il-cuneo-fiscale

Vediamo nella seguente tabella in Italia e nei principali paesi europei le fasce di tassazione dell’imposta sui redditi delle persone fisiche per i redditi fino a 50.000.

ITALIA
FASCIA REDDITO ALIQUOTA
fino a 15.000 23%
da 15.001 a 28.000 27%
da 28.001 a 55.000 38% a cui si sommano addizionali regionali e comunali
GERMANIA
FASCIA REDDITO ALIQUOTA
da 0 a 8004 0%
da 8.005 a 52.881 dal 14% al 42% *
FRANCIA
FASCIA REDDITO ALIQUOTA
Da 0 a 9.690 0%
Da 9.690 a 26.764 14,00%
Da 26.764 a 71.754 30%
REGNO UNITO
FASCIA REDDITO ALIQUOTA
Da 0 a 53.905(convertito in euro) 20%
Da 53.905 a 174.579 (convertito in euro) 40%
SPAGNA
FASCIA REDDITO ALIQUOTA
Da 0 a 12. 450 19%
Da 12.450 a 20.200 24%
Da 20.200 a 35.200 30%
Da 35.200 a 60.000 37%
SLOVACCHIA
FLAT TAX 19%
UNGHERIA
FLAT TAX 15%
* Germania: Nel secondo scaglione è prevista un’aliquota che va dal 14 al 42%. regionali (Lander) ed infine da quelli comunali (Gemeinde). L’aliquota quindi varia da zona a zona.

Come vediamo la tassazione per la prima aliquota (in Italia il 23%) è per la maggior parte dei paesi più bassa anche riguardo ai Paesi che non applicano la Tassa Piatta (Flat Tax).

La Spagna ad esempio ha seguito di una politica di investimenti e abbassamento delle imposte degli ultimi anni l’IRPF (Impuesto sobre la Renta de las Personas Físicas) ha ridotto le aliquote da sette a cinque, in due fasi (una nel 2015 e una nel 2016). Nel 2016, il tasso minimo di imposta IRPEF è arrivato al 19% (rispetto al 24,75%).

Questa misure fiscali di abbassamento delle imposte insieme ad una politica di investimenti molto concreta ed altre riforme (di cui tratteremo in un altro articolo) ha permesso alla Spagna di crescere molto negli ultimi anni.

Se confrontiamo i dati con l’Italia nel 2015 il Pil della Spagna ha avuto un aumento del 3,6 % (Italia + 0,9 %); nel 2016 Spagna + 3,2 % ( Italia + 1,1 %); nel 2017 Spagna + 3 % ( Italia + 1,6 %). Infine, nel 2018 Spagna + 2,5 % (Italia + 0,9 %).

A mio parere è necessario se vogliamo “voltare pagina” e superare questo periodo di stagnazione (come ha fatto la Spagna) bisogna investire risorse per ridurre il cuneo Fiscale; in questo momento la proposta più concreta e già prevista nel contratto di Governo è la Flat Tax, che nei prossimi mesi verrà proposta per la sua Fase2 cioè quella che riguarda le famiglie con redditi fino a 50.000 euro.

Al momento l’ipotesi più concreta per coprire il costo della riforma (stimato in circa 12/13 miliardi), non dimenticando il disinnesco delle clausole iva , è portare il deficit al 3/3,5%

Certamente  nelle condizioni attuali non possibile ma come sappiamo diverse componenti politiche auspicano con le Elezioni Europee possa essere ricomposto il Parlamento Europeo e di conseguenza la Commissione Europea.

La speranza è che si introduca una linea più morbida o più soft riguardo le politiche di Rigore ed Austerity dettate attualmente dagli organi europei.

Chiaramente poi ci sono altre soluzioni macroeconomiche allo studio dei tecnici e quando disporremo di informazioni su progetti concreti vi aggiorneremo.

Dario Polini

 

 


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