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Paese che vai, usanze che trovi….

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Saluti dall’Australia, il paese “Downunder”, dove tutto, evidentemente, va al contrario della vecchia Europa, e soprattutto dell’Italia.

Ad esempio nel New South Wales , lo stato di Sydney (ricordo che l’Australia è uno stato federale) è vietato alle aziende coinvolte nel settore edilizio fare qualsiasi tipo di contribuzione a partiti o candidati politici. L’ICAC , Indipendent Commission Against Corruption, vigila duramente sull’applicazione di questa norma, e recentemente il partito liberale al governo nello stato messo sotto inchiesta per aver accettato indirettamente, tramite una fondazione, fondi da alcuni costruttori edili. La motivazione della norma è chiara: purtroppo nel settore edilizio, sia pubblico sia privati, vi è una spinta eccessiva verso l’influenza della politica, che può  condizionarne i guadagni, e quindi si è trovato necessario sterilizzare la cosa pubblica dagli interessi dagli interessi dei palazzinari, o per lo meno ci si prova.

In Italia invece i costruttori si comprano direttamente i partiti, soprattutto quelli che farebbero della questione morale il proprio cavallo di battaglia.

Riporta il Fatto Quotidiano online odierno che :

“La Nie (società editrice dell’organo ufficiale del PD, l’Unia, NdA)  finisce in liquidazione e l’Unità si ritrova senza editore. Giovedì, mentre continuavano le celebrazioni politiche per il 30° anniversario della morte di Enrico Berlinguer, l’assemblea dei soci ha votato la chiusura della società che da oltre dieci anni pubblica il quotidiano del Pd. Ma all’orizzonte c’è un cavaliere bianco in trattative da settimane e disposto a creare una nuova casa editrice per la testata, insieme con l’attuale azionista di maggioranza al 51% Matteo Fago e conMaurizio Mian al 18% della Nuova iniziativa editoriale. Secondo quanto risulta ailfattoquotidiano.it, si tratta della lombarda Pessina Costruzioni, società guidata da Massimo Pessina il cui nome compare sia nelle carte dell’inchiesta milanese sugli appalti Expo sia nell’elenco degli italiani (i cosiddetti “furbetti di San Marino“) che hanno portato i propri soldi nella banche del monte Titano come la Smi Bank.”

Quindi in italia non c’è problema per un partito politico nel far finanziare il proprio organo di informazione direttamente da un’importante ditta edile, coinvolta in appalti pubblici. Appare logico e chiaro che, trattandosi del PD, figlio della gestione più chiara e pura, non vi sarà nessuna possibilità che la stessa azienda venga in futuro favorita negli appalti pubblici. Del resto è noto che il PD si sia sempre opposto all’utilizzo di fondi provenienti da aziende che operano nel settore degli appalti pubblici miliardari, come ad esempio è accaduto recentemente nella Venezia del sindaco Orsoni.

Si sà, l’Italia è un paese di puri.

 

Saluti

 

 


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