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Padoan e Visco devono dimettersi: dimostrata un’inaccettabile incompetenza sul “bail in”

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Padoan, l’attuale Ministro dell’Economia ha dichiarato, come si apprende dalle notizie di oggi: L’Unione bancaria è stata introdotta sottovalutando l’impatto di breve termine delle novità sulla fiducia nel sistema del credito. Adesso siamo in una fase di transizione che deve essere graduale per tenere conto del processo di apprendimento e di adattamento a una diversa valutazione dei rischio”.

L’Unione Bancaria è divenuta realtà con regolamento UE 806/2014, a seguito della proposta del luglio 2013 della commissione europea, salutata dal predecessore di Padoan, l’ex Ministro Saccomanni, come il più grande successo dopo Maastricht. Padoan è diventato Ministro a febbraio 2014, il regolamento 806 è del luglio 2014. 

Si presume che il Ministro debba aver letto (sarebbe stato suo preciso dovere) quanto approvato in UE e dunque avrebbe dovuto comprendere perfettamente, e già da tempo, come il meccanismo demenziale, secondo il quale sono i clienti delle banche a garantire la solidità degli istituti (fatto matematicamente impossibile!), non avrebbe che potuto generare sfiducia e crisi. Visto che anche un mero avvocato come me, oltre che naturalmente gli economisti di SE ed altri conoscitori della materia, come ad esempio Claudio Borghi, ammonivano sulla follia della nuova normativa già dal 2014, è lecito chiedersi dove stesse Padoan mentre l’Europa combinava i suoi consueti “casini”.

Dove stava il Ministro quando venivano codificate norme come questa? Era forse distratto dal fatto di dover chiedere all’Italia di cedere sovranità per le riforme strutturali? Era quello il suo unico incombente? Peraltro devo constatare che dove l’UE ha la nostra sovranità, l’impiego è talmente eccellente, come dimostra questa ridicola normativa, da meritare almeno ventiquattro ore di applausi ininterrotti ed una fiducia incondizionata. Se cediamo sovranità a loro siamo davvero in una botte di ferro…

Ecco che proponevano i fanatici della commissione europea nel luglio 2013, proposta poi integralmente trasfusa nel regolamento 806/2014: L’azione del Comitato (ovvero i nominati dalla commissione europea che dal 1 gennaio 2016 decidono sul futuro dei nostri risparmi in totale indipendenza dalla democrazia – n.d.s.) sottende il principio che le perdite, i costi o le altre spese sostenuti in relazione all’applicazione degli strumenti di risoluzione delle crisi siano in primo luogo a carico degli azionisti e dei creditori dell’ente soggetto a risoluzione della crisi E SOLO IN ULTIMA ISTANZA, SE NECESSARIO, A CARICO DEL SETTORE FINANZIARIO. Insomma una norma concepita per la tutela della finanza speculativa, che con i suoi azzardi, aveva messo a repentaglio la solidità finanziaria di interi Stati.

Visco, il Governatore di Banca Italia, è stato addirittura più comico, silente nel 2013 e nel 2014, ma oggi come un vero leone tuona: “l’Italia chieda la revisione del bail in”. Bravo! Davvero!

Chissà che fiducia crea un banchiere che, allarmato e pallido in volto, chiede pubblicamente, dopo che i buoi sono scappati da almeno un paio d’anni abbondanti, di modificare la norma, che nei mitologici racconti europeisti, avrebbe invece dovuto rendere più solido il sistema bancario. Nel merito comunque il Visco di oggi ha ragione, con un fondo di garanzia in mano all’UE, che fornirà la copertura dell’1% dei risparmi dei correntisti solamente nel 2023, c’è davvero di che stare tranquilli…

Ora è evidente la malafede della commissione europea, che ha codificato una proposta di legge che solo un ignorante avrebbe potuto ritenere infondesse fiducia. Ma dunque, che dobbiamo dire di Padoan e Visco? Sono due ignoranti? Sono semplicemente, come i protagonisti del film della foto che ho messo in apertura di questo articolo, “scemo e più scemo”? Oppure sono congiurati che hanno come scopo la distruzione del nostro sistema bancario?

Lasciamo perdere la tesi della congiura ed almeno in questo pezzo ipotizziamo un’improbabile, e non certo lusinghiera per loro, buona fede. Resta dunque la mera ignoranza. Ricordo Renzi gridare alla necessità di licenziare chi sbaglia nella P.A. Bene allora non avrà di certo alcun dubbio, questi due signori devono andarsene e devono farlo di corsa. In Italia si licenzia un dirigente televisivo perché non censura involontariamente una bestemmia e sbaglia nel sincronizzare il brindisi di capodanno con l’orologio (per inciso comportamento che, al netto della propaganda, non legittimava alcun licenziamento e che anzi ci costerà una certa soccombenza in una futura causa intentata dal malcapitato capro espiatorio) e di sicuro non si vorrà lasciare al loro posto due persone che, con la loro incompetenza, hanno causato la rovina di migliaia di risparmiatori ed hanno messo in pericolo (solo) l’intero risparmio nazionale.

Loro non sapevano? Allora che se ne vadano a casa perché bastava leggere il regolamento per comprendere la sua totale demenzialità, per non parlare della sua palese incompatibilità con l’art. 47 Cost., che imporrebbe alla Repubblica di tutelare il risparmio in tutte le sue forme.

Ma il contenuto della Costituzione capisco essere un tema di difficilissima comprensione…

Povera Italia…

Avv. Marco Mori – blogger di scenarieconomici.it

autore del “Il tramonto della democrazia – analisi giuridica della genesi di una dittatura europea” disponibile su amazon.it ed ibs.it


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