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Euro crisis

Padoan dice che l’austerità europea “danneggia l’Italia più degli altri Paesi”: se ne accorge solo ora? L’EU punta ad annichilire l’Italia quale competitor manifatturiero, per comprarsela…

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Sono anni che lo sosteniamo su queste pagine, l’EU con la sua austerità danneggia in particolar modo l’Italia: il rigore euroimposto serve a danneggiare soprattutto il Belpaese, senza mai dimenticare la molto probabile ragione di cotanto sfregio, ossia che il Belpaese è il maggior competitor manifatturiero del soggetto che si arroga il diritto di comandare nel Vecchio Continente, Berlino. Per capire bene cosa sia successo in questi anni, soprattutto a monte del golpe del 2011 in cui venne abbattuto un governo italiano democraticamente eletto, dobbiamo avere ben chiaro cosa rappresenta e rappresentava l’Italia in termini di competizione manifatturiera con la Germania:

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Per capire quanto l’Italia desse fastidio a valle della crisi Lehman (che innescò una crisi globale ad oggi ancora irrisolta) non fa male dare un occhiata anche al post 2011, da notare il grande valore del nostro export, nonostante tutto e nonostante i nemici esterni e… interni. Chiaro che un’Italia fuori dall’euro avrebbe costituito una minaccia mortale per il benessere dei paesi esportatori del nord Europa.

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Ed i nostri politici – soprattutto a partire da Mario Monti, quanto meno considerando il peggioramento di tutti i nostri indicatori economici durante il suo governo, esecutivo che ha inaugurato la dannosa austerità made in EU di cui oggi si lamenta anche Padoan – non hanno perso occasione per azzoppare la nostra manifattura, il nostro motore della crescita, settore che ormai sembra ricevere meno aiuti rispetto a quanto accade in Germania e Francia, ci sarebbe da gridare allo scandalo per la nostra dabbenaggine.

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Ad esempio in relazione alla flessibilità nei conti che a noi viene rinfacciata ad ogni piè sospinto, bisognerebbe capire perché il rigore a noi imposto non sia applicabile anche per quei paesi che da anni stanno sforando il deficit di bilancio….

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Parlo forse di Spagna e Francia? Ecco il grafico che spiega bene come siano andate le cose a partire dal 2009, deficit enormi e ben superiori alla soglia del 3%… E poi chiedetevi perchè la Spagna oggi cresce, al contrario dell’Italia: se Madrid venisse limitata entro parametri austeri del Trattato di Maastricht (Government Budget o deficit di Bilancio) molto ma molto probabilmente sarebbe in recessione anche lei….

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Ed a quelli che dicono che tutto dipende dal debito italiano troppo alto voglio presentare questa impareggiabile slide, tratta dagli atti del Convegno di Confindustria del 201g citato in calce*, elemento irrinunciabile per chi vule approfondire l’argomento della protervia euro-tedesca contro l’Italia (dal 2008 al 2014 la crescita del debito nazionale italiano è stata di gran lunga inferiore a quella della gran parte dei paesi EU, Germania e Francia incluse!!!):

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La domanda da porsi è quindi perchè oggi Padoan alzi repentinamente la testa dopo essersi comportato “da accondiscendente” per tantissimo tempo (pardon professor Padoan, ma rende bene l’idea). Ma, se di servi si tratta, servi di chi? Della Germania? No, è qui che si sbaglia. Chi comanda a livello globale non è Berlino né Parigi, anzi la Germania sta negli ultimi tempi alzando la testa cercando di emanciparsi da quel soggetto che ancora dirige veramente le danze… Gurdate cosa dice degli ex amici americani il giornalista più importante di Germania, confessione scandalosa fatta in prima serata!

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Ossia, oggi la Germania forte della sua supremazia economica continentale acquisita dal 2010 alle spalle dei partners EU (appunto, a danno soprattutto dell’Italia) si sta ribellando al dominus americano, dominus a cui l’Italia è e sarà storicamente legatissima. Che magari oggi gli USA si siano resi conto di aver fatto un errore ad abbattere Berlusconi? Probabilmente si, molto probabilmente si: oggi gli UK sono soli in Europa, soli contro il blocco franco-tedesco. Che magari sia vieppiù necessario rimpinguare le fila del blocco filo-anglosassone in Europa in preparazione del possibile Brexit il prossimo giugno?

Più che probabile.

Se non ci sarà continuità Obamiana il prossimo anno molte cose cambieranno, a partire dalla disgregazione dell’EU finalmente avallata da Washington dopo aver sperimentato l’amaro calice del tradimento dei valori NATO da parte di coloro che solo sulla carta sono allineati agli interessi di Washington…. Uno dei tanti errori della corrente presidenza USA in politica estera: non c’è dubbio che l’unico grande paese Europeo che non ambisce a sfidare gli USA è proprio Roma! Le scelte in politica estera del duo Obama-H. Clinton fanno più paura che pensare, almeno per la dimensione del caos che è stato creato alle porte del vecchio continente affacciato sul mediterraneo.

Certo che Padoan poteva almeno difendere le apparenze con questo suo sacrosanto “outing economico“. Sta di fatto che il governo sta enfatizzando la sua attitudine antieuropea, sfidando le ire di Schauble & Co. Occhio alla penna…

Mitt Dolcino

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* ITALIA, VENETO – Un nuovo racconto, una nuova strategia, Intervento di Marco Fortis, (Università Cattolica e Fondazione Edison), Assemblea di Confindustria Padova, 12 febbraio 2015 link: http://www.confindustria.pd.it/assemblea15/pdf/fortis.pdf


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