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Oro al grammo: come si calcola il valore e da cosa dipende
Negli ultimi anni, complice l’aumento dell’inflazione e l’incertezza dei mercati finanziari, l’interesse verso i metalli preziosi è tornato ad aumentare, anche tra i piccoli risparmiatori.
In particolare, in questo contesto economico instabile, l’oro continua a rappresentare un bene rifugio, apprezzato per la sua capacità di conservare valore nel tempo. Ma quanto vale oggi l’oro al grammo? Conoscere la sua quotazione reale è fondamentale per fare scelte consapevoli sia in acquisto sia in vendita, in quanto proprio perchè è molto alto può essere arrivato il momento di vendere gli oggetti che avete in casa e che non usate più.
Per capire come orientarsi tra sigle, carature e oscillazioni di mercato, abbiamo interpellato Mauro Galignani di Compro Oro Bande Nere, operatore attivo da oltre vent’anni nel settore della compravendita a Milano.
Da cosa dipende il prezzo dell’oro
Il valore dell’oro al grammo non è fisso: varia quotidianamente e risente di diversi fattori, sia economici che tecnici.
Il primo elemento da considerare è il prezzo internazionale, espresso in dollari per oncia troy (circa 31,1 grammi). Le principali borse di riferimento sono quelle di Londra e New York, dove l’oro viene scambiato come materia prima.
Il secondo fattore è il tasso di cambio euro/dollaro: poiché la quotazione è espressa in valuta statunitense, anche lievi variazioni nel cambio possono influire sul valore espresso in euro.
Incidono poi la domanda e l’offerta sui mercati fisici (soprattutto da parte di banche centrali, fondi d’investimento e settori industriali), così come il tipo di oro in questione. L’oro da investimento, come i lingotti certificati 24 carati (999,99 millesimi di purezza) o le monete d’oro, hanno un valore più alto rispetto all’oro degli oggetti, che in Italia solitamente sono 18 carati (750 millesimi di oro puro) o anche 14 carati (585 millesimi) o negli ultimi anni anche 9 carati (375 millesimi) proprio per il motivo che il prezzo è molto alto (+ 950% negli ultimi 20 anni).
Infine, c’è da distinguere tra quotazione ufficiale e prezzo di realizzo: il primo rappresenta il valore di riferimento sui mercati; il secondo è quello che viene effettivamente riconosciuto a chi vende, una volta considerati purezza, peso e margini applicati dall’acquirente.
Come viene calcolato il prezzo dell’oro al grammo
Per determinare quanto vale l’oro al grammo in un preciso momento, si parte dalla quotazione ufficiale dell’oro puro (24 carati) sui mercati internazionali, espressa in dollari per oncia troy. Il valore viene poi convertito in euro e rapportato in Italia al grammo, dividendo per 31,1035.
Su questo valore base intervengono però una serie di aggiustamenti. Innanzitutto, bisogna tenere conto della purezza dell’oro. I gioielli comuni, come anelli bracciali o collane, in Italia sono spesso in oro 18 carati, vale a dire composti al 75% da oro puro e per il restante 25% da altre leghe per “indurire” il metallo e renderlo più durevole nel tempo. Questo incide direttamente sulla valutazione al grammo, che sarà proporzionalmente inferiore rispetto a quella dell’oro 24 carati.
Un altro elemento importante riguarda i margini applicati dagli operatori. Chi acquista oro, sia per rivenderlo che per fonderlo, applica uno spread rispetto alla quotazione matematica, per avere il margine operativo (guadagno lordo) per coprire le spese generali, le imposte, ed il rischio di mercato dovuto alle oscillazioni. In sintesi si muove come un vero e proprio titolo di borsa. È per questo motivo che il prezzo effettivamente riconosciuto a chi vende risulta sempre leggermente inferiore rispetto alla quotazione ufficiale matematica. Alcuni operatori pubblicizzano prezzi non realistici, ma appunto solo matematici, proprio per attirare il cliente.
Dove trovare le quotazioni aggiornate
Chi intende vendere oro deve tenere presente che le quotazioni possono variare anche più volte nel corso della stessa giornata. Per questo motivo è fondamentale consultare fonti affidabili e aggiornate in tempo reale, evitando di basarsi su dati generici o superati.
A questo proposito, sul sito di Compro Oro Bande Nere è possibile trovare le quotazioni oro aggiornate, per quello che riguarda l’oro puro, l’oro 18 carati e l’oro delle monete. Si tratta quindi di una risorsa utile non solo per chi desidera vendere, ma anche per chi vuole semplicemente seguire l’andamento del mercato. In fase di vendita i prezzi del sito saranno argomentati in modo semplice e comprensibile.
Naturalmente, la valutazione finale dipenderà anche da diversi altri fattori, come ad esempio il quantitativo dei gioielli e l’esatto momento in cui si vende. Ma partire da una quotazione aggiornata rappresenta il primo passo per orientarsi con maggiore consapevolezza.
Cosa sapere prima di vendere oro usato
Vendere oro può sembrare un’operazione semplice, ma ci sono diversi aspetti da considerare per evitare sorprese. Prima di tutto, è fondamentale conoscere con esattezza il titolo del proprio oro, ovvero la sua purezza. I gioielli più comuni sono in oro 18 carati (750 millesimi), ma non è raro trovare anche oggetti in 14 o 9 carati, che hanno un valore proporzionalmente inferiore.
Un altro elemento importante è la trasparenza dell’operatore a cui ci si rivolge. Un acquirente serio effettua la valutazione davanti al cliente, spiegando ogni passaggio: dalla verifica del titolo alla pesatura, fino al calcolo finale. In questo contesto, la presenza di una bilancia di precisione omologata, utilizzata in modo visibile e conforme, è un indicatore fondamentale di affidabilità e correttezza.
Anche il peso va verificato con attenzione e potrebbe essere utile dare una pesata approssimativa anche con una semplice bilancia da casa. Eventuali pietre incastonate, saldature o parti non in oro, se non dovessero essere di valore, vengono scorporate dal conteggio e dal prezzo finale, ma questo è un capitolo a parte. Meglio se poi chi vende conosce già le caratteristiche degli oggetti, ma se vi affidate ad operatori professionali questo dettaglio può anche essere trascurato.
Trasformare un bene custodito in valore reale
La decisione di vendere oro riflette considerazioni che non sono soltanto personali, ma anche economiche: liquidità immediata, rendimento atteso, copertura contro l’inflazione.
In un contesto in cui le quotazioni possono variare rapidamente, la trasparenza dell’operatore diventa un elemento cruciale per trasformare un bene custodito in un valore certo e spendibile. Più che una semplice transazione, si tratta quindi di un passaggio che mette in relazione mercati globali, valutazioni tecniche e scelte individuali.
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